Nel Bellunese il bostrico ora attacca i larici. La Regione lancia l’allerta

Il coleottero conquista terreno, si stima un incremento del 30% delle aree colpite

Ordinanza del sindaco di Livinallongo: le piante secche vanno subito tagliate

Francesco Dal Mas
Tra la vegetazione si notano le macchie grige degli alberi colpiti dal coleottero
Tra la vegetazione si notano le macchie grige degli alberi colpiti dal coleottero

BELLUNO. La Regione sta provvedendo, attraverso il personale dell’agenzia Veneto Agricoltura, alla tabellazione di tutti i territori alpini colpiti da bostrico. Il coleottero, quest’estate, si è diffuso almeno di un 30% in più, e dopo gli abeti, sta attaccando anche i larici, quindi a quote ancora più alte.

Quando residenti e turisti hanno visto i primi panelli si sono immediatamente preoccupati, interpellando i sindaci: ci sono problemi di carattere sanitario? «Nessun problema sanitario per le persone – assicura l’assessore regionale all’Ambiente, Giampaolo Bottacin -. Solo un’informazione sotto il segno della trasparenza».

“Egregio signor sindaco – si legge nella lettera inviata dai dirigenti regionali - nell’ambito della campagna di informazione riguardante il Bostrico tipografo, rivolta alla popolazione residente ed al flusso turistico, con la presente si vuole informare che da lunedì 18 si procederà all’installazione, in uno o più punti del territorio comunale, di un pannello informativo sostenuto da un palo in legno che verrà infisso nel terreno. I siti per la messa in opera sono stati selezionati individuando punti di passaggio pedonale e/o stazionamento in maniera tale che il messaggio sia letto dal maggior numero di passanti e veicolato a tutti i livelli”.

La Regione informa che si è avuta cura di prevedere la posa in opera su suolo pubblico a fondo naturale (margini di prati, bordo parcheggio, viabilità silvo-pastorale) e le operazioni verranno condotte dalle maestranze dell’Agenzia regionale Veneto Agricoltura.

Il contenuto del pannello, parte di una serie di azioni informative coordinate, è stato elaborato da parte delle Strutture regionali competenti, in collaborazione con l'Università di Padova, nell’ambito delle attività del Tavolo tecnico-scientifico nazionale appositamente istituito per indagare e gestire il fenomeno.

Lo scopo di questa Campagna, dunque? «Creare una coscienza condivisa sulla problematica delle infestazioni provocate dal Bostrico tipografo», risponde il direttore Giovanni Zanini. In precedenza, gli stessi uffici regionali avevano diffuso un depliant, in lingua italiana ed inglese. Da diffonde nei pubblici esercizi, B&B, hotel, agriturismi, Iat, precisando che l’infestazione, «oltre a nuocere al patrimonio forestale, presenta un alto impatto paesaggistico e visivo», la cui dinamica – si precisa -, «attentamente monitorata, al momento è ancora in evoluzione, nonostante le misure di contrasto poste in essere».

La principale è la cattura del coleottero attraverso le trappole, ma con risultati oggettivamente molto scarsi. Le difficoltà vengono ammesse dalla stessa Regione, nel depliant distribuito e diffuso anche attraverso i panelli in legno.

«Gli interventi di gestione del bosco possono concorrere al contenimento della popolazione dell’insetto, che si prevede cresca nei prossimi anni fino a una numerosità tale da comportare una forte autolimitazione, sia per la competizione riproduttiva e nutrizionale sia per l’aumento degli antagonisti naturali e della resistenza delle piante che riusciranno ad adattarsi alle mutate condizioni ambientali. Le autorità fitosanitarie e forestali dei territori colpiti sono impegnate nel contenimento delle popolazioni di bostrico attraverso attività di monitoraggio e di gestione».

Il sindaco di Livinallongo, Leandro Grones, di fronte all’espandersi dell’infestazione, ha deciso di emettere un’ordinanza di “taglio forzoso” delle piante ormai secche, per cercare di bonificare «quel poco che ancora rimane dei nostri boschi». Il problema è che non si trovano imprese forestale disponibili a scendere in campo.

Argomenti:ambiente

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi