Nel Bellunese reati in calo del 30%: «La paura non può vincere»
BELLUNO. Reati in calo del trenta per cento nei primi sei mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; e sempre più malviventi che vengono scoperti: il Bellunese si conferma al terzo posto in Italia per la sicurezza, secondo i dati dei primi sei mesi. Sono questi i punti fermi ricordati alla festa dei carabinieri, ieri al traguardo dei 203 anni dalla fondazione.
L’esordio dell’Arma all’aeroporto Dell’Oro, che ospita la sede del 14° Elinucleo carabinieri di Belluno e la prima volta dei Forestali con la nuova divisa con gli alamari, dopo il passaggio: «Oggi per la prima volta celebriamo la nostra festa anche con i carabinieri forestali» ha sottolineato il comandante provinciale, colonnello Giorgio Sulpizi «fin qui abbiamo servito il Paese con uniformi e uffici diversi, d’ora in poi lo faremo insieme. Questo non cambierà l’impegno che tutti noi infondiamo, la nostra professionalità. L’unione delle nostre forze potrà aumentare la capacità di risposta alle esigenze e alle attese della gente».
Quest’anno, oltre alle varie specialità dell’Arma in provincia e rappresentanze dell’Arma in Congedo, anche una presenza di tutte le specialità del comando gruppo carabinieri-forestali fresche di ingresso nei carabinieri e del 14° Elinucleo Carabinieri che pone Belluno al vertice per il servizio aereo dell’Arma per i territori del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Con il colonnello Sulpizi, i comandanti delle Compagnie di Cortina, Feltre e Belluno (Rocchi, La Chimia e Di Iorio), quelli delle stazioni sul territorio, i reparti schierati in quel comando che era dei Forestali e ha cambiato veste. E ospita oggi il 14° elinucleo dei carabinieri di Belluno. Sindaci, gonfaloni, rappresentanti politici e parlamentari, il prefetto Esposito e il questore Morelli, il giudice Elisabetta Scolozzi in rappresentanza del Tribunale, con il gip Giovanni Sgubbi, il pubblico ministero Sartorello per la procura. Alla manifestazione hanno partecipato anche il vescovo di Belluno-Feltre Renato Marangoni e il direttore del Casa Circondariale Tiziana Paolini. Poi imprenditori e società civile, i rappresentanti di vigili del fuoco e Finanza, Polizia e altri corpi per un momento che ha voluto coniugare ufficialità e leggerezza, vita comune, sicura ma non blindata.
Vita senza paura. È quella che ha offerto il prefetto Francesco Esposito in contrasto al parallelo fresco di cronaca che ha purtroppo offerto la piazza di Torino: «La paura che vince, il panico che la fa da padrone: dobbiamo sconfiggerli sapendo che abbiamo la nostra sicurezza» ha detto «compito di tutti è riaffermare una serenità che spesso viene smarrita».
L’obiettivo nel Bellunese è di mantenere la sicurezza, migliorarla: «Siamo la terza provincia in Italia» ha spiegato insieme con il colonnello Sulpizi. «In questi sei mesi si è registrato il trenta per cento di reati in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Un dato che riguarda tutta la provincia: «Non ci sono zone in cui la sicurezza è migliore che in altre».
È in aumento anche il numero di reati che vengono scoperti e, con loro, aumentano anche di numero gli autori, «che vengono assicurati alla giustizia».
Questione di “prevenzione” e di funzionamento anche sul «piano della repressione perchè aumentano i delitti dei quali vengono scoperti gli autori». Un traguardo che è sempre davanti ed è frutto delle sinergie che vengono messe in opera sul territorio dalle forze in campo e anche dalle istituzioni. La rete che permette questi risultati è nell’intreccio dell’interesse delle realtà istituzionali esistenti per una comunità che vuole continuare a vivere potendo lasciare anche le porte aperte.
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