Nel futuro di Lambioi ci sono anche i tuffi: la vasca non chiuderà
BELLUNO. Rilanciare la vasca tuffi, sistemando il castello per i tuffi e puntando a organizzare eventi di un certo livello. Inizia a delinearsi il futuro dell’impianto di Lambioi.
La piscina di Belluno è uno dei pochi impianti del nord est ad avere al suo interno una vasca regolamentare per allenamenti e gare di tuffi. Ma da un anno l'attività è molto limitata: il castello (quello con i trampolini a tre metri e le piattaforma a cinque e dieci) è inagibile per ragioni di sicurezza, perché si erano staccati alcuni calcinacci dalla piattaforma in cemento.
Della vasca tuffi si parla da anni, perché costituisce una fonte di costo per Sportivamente Belluno, a causa per esempio delle manutenzioni che richiede una vasca profonda cinque metri. Quando SB venne messa in liquidazione temporanea si era anche ventilata l'ipotesi di alzare il fondo della vasca, smantellare il castello tuffi e trasformare così l'impianto in una normalissima vasca nuoto.
Ipotesi tramontata, pare. «Io penso che la vasca tuffi debba essere mantenuta», spiega l'assessore allo sport Biagio Giannone. «Ma la mia idea è subordinata al parere della maggioranza e del consiglio comunale. Dobbiamo ancora parlarne in commissione». Quest'anno sono stati messi a bilancio 23 mila euro, «cifra che potrebbe bastare per mettere in sicurezza il castello tuffi e, quindi, riaprirlo», continua Giannone. «Ma aspettiamo il bilancio, dovrà essere il consiglio ad esprimersi anche sul piano delle opere pubbliche».
Se il castello tuffi sarà riaperto, bisognerà anche pensare a valorizzare la vasca. Anche su questo l'assessore ha qualche idea: «Ci dovremmo attivare per organizzare gare, per incentivare l'attività».
Di impianti sportivi Giannone e l'assessore al patrimonio Lucia Olivotto hanno discusso la scorsa settimana con l'assessore regionale allo sport Cristiano Corazzari. «Eravamo già andati in Regione, a presentare la situazione di piscina e polisportivo e a chiedere risorse per sistemarli», prosegue Giannone. «L'assessore Corazzari ci ha spiegato che quest'anno non sono previsti bandi per finanziare interventi per la sicurezza e il risparmio energetico negli impianti sportivi, mentre l'anno prossimo potrebbero esserci risorse. Dunque ci prepareremo per il 2017». Anche in quest'ottica sarebbe conveniente mantenere la vasca tuffi, perché non sono molte le strutture che permettano la pratica di questa disciplina.
A Corazzari, Giannone e la Olivotto hanno parlato anche del polisportivo. Anche in questo impianto servono parecchi lavori di manutenzione, perché la pista e le pedane in tartan sono in condizioni drammatiche, tanto che le società hanno ottenuto una deroga per poter continuare l'attività agonistica. La corsia 1 è talmente rovinata che si vede il cemento. Sulla pedana del salto in alto ci sono avvallamenti che si riempiono di acqua ad ogni temporale. Per cambiare tutto il tartan servono fra i 150 e i 200 mila euro. Soldi che il Comune non ha.
«Siamo consapevoli della situazione e del fatto che vada risolta», conclude Giannone. «Ci prepareremo per i bandi regionali che dovrebbero uscire il prossimo anno, in modo da avere i progetti pronti con i quali concorrere».
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