Nel giorno del lutto la volontà di ripartire
SAN VITO. Il rumore delle ruspe al lavoro arriva come un suono lontanissimo in questa calda domenica d’agosto in cui San Vito sembra aver ritrovato la sua amata quotidianità fatta di turisti e tanta tranquillità.
Il giorno di lutto proclamato dal sindaco Franco De Bon non ha frenato la voglia di normalità della gente sanvitese con le attività commerciali che lavorano a ritmi marcati pur avendo affisso sulle porte d’ingresso l’ordinanza che annuncia l’iniziativa in segno di rispetto verso i morti del Ru Secco. Nella piazzetta commerciale ci sono anche le bancarelle dell’artigianato mentre già in serata sono riprese regolarmente le attività di promozione turistica con un concerto all’aperto.
Per domani sera è stata anche annunciata una notte bianca indetta dai commercianti: «Abbiamo il massimo rispetto per i morti ma ora dobbiamo pensare soprattutto ai vivi guardando avanti con rinnovata fiducia affinché San Vito torni ad essere il gioiello apprezzato ed ammirato in tutto il mondo», dice Antonio Palatini, consigliere comunale con delega al turismo.
La bandiera a mezz’asta è lì in cima al palazzo municipale ma tutt’attorno c’è aria di festa, complice anche la bella giornata di sole. Anche il sibilo degli elicotteri che nei giorni scorsi hanno sorvolato la zona senza un attimo di sosta rappresenta un ricordo eppure qualcuno continua a telefonare per chiedere se nelle case c’è il fango o se, addirittura, gli hotel sono ancora in piedi.
«La spettacolarizzazione di eventi funesti come quello che ci ha travolto qualche giorno fa rappresenta una particolarità tutta italiana» aggiunge Palatini, «per fortuna, se da una parte è giunta qualche inopportuna disdetta dall’altra va detto che per la settimana entrante di ferragosto San Vito potrà contare sul solito pienone estivo». Una circostanza confortante, che va oltre le pur legittime aspettative economiche degli operatori turistici e suona come un segnale di riscossa per la cittadina segnata dalla sciagura ma decisa a superarla e a riacquistare l’immagine tradizionale.
Nel centro del paese non c’è traccia di mezzi al lavoro che riportino la mente a martedì scorso. La situazione è rientrata anche nella zona dove il Ru Secco ha travolto casa e attività commerciale di Enrico Zardini, presente in chiesa in occasione della messa in suffragio delle vittime. «I lavori proseguono esclusivamente nella zona degli impianti San Marco» spiega il vicesindaco Andrea Fiori, «abbiamo individuato nelle immediate vicinanze due zone di stoccaggio del materiale detritico evitando così anche il transito dei mezzi pesanti lungo la statale in questo periodo dell’anno particolarmente affollato dai turisti». Un altro motivo, quasi simbolico, per tenere a debita distanza tutto ciò che riguarda il tristissimo recente passato. Fiori traccia il punto della situazione anche sul fronte del rimpatrio delle vittime: «Sono all’ospedale di Pieve in attesa dell’arrivo dei familiari che dovranno provvedere al riconoscimento. La procedura riguardante la persona di nazionalità ceca è prossima alla soluzione, per le altre servirà ancora qualche giorno».
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