Nel quizzone anche domande di ginnastica

Tutto liscio a Feltre. Marco dello Scientifico: «Sono usciti gli argomenti più discussi in classe»

FELTRE. Quest'anno nella terza prova ci è finito proprio di tutto. Perfino ginnastica, la materia meno teorica di tutte, ma proprio per questo anche la più prevedibile, visto che con gran sorpresa degli studenti le ore di lezione durante l'anno hanno compreso anche qualche spiegazione frontale. Al Dal Piaz è stato chiesto di parlare del doping: per i più bravi è stata la sponda per trattare dei casi attuali, come le recentissime nuove indagini su Schwarzer. «Sono usciti praticamente gli argomenti che abbiamo trattato di più in classe», esclama Marco Parenzan della quinta A Scientifico, «di storia abbiamo dovuto parlare della Rivoluzione russa, ma poteva essere benissimo qualcosa sulla Seconda guerra mondiale o sulla Resistenza».

Giulia Casot del Classico storce il naso mentre ripensa alla sua prova di scienze, dove le è stato chiesto di parlare di «enzimi e proteine, ma d'altronde è una materia esterna». Le altre materie erano inglese e storia dell'arte.

Tutto sommato la maturità sta andando bene per entrambi: «Non mi piaceva nessuna delle tracce della prima prova, alla fine ho parlato del pil in chiave filosofica», racconta Giulia. «Matematica è stata la più difficile, ma ce la siamo cavata», afferma Marco. All'orale manca poco, poi li aspetta già l'università: Giulia andrà a Trento a studiare Giurisprudenza, Marco Ingegneria elettronica.

Davide Mondin invece vorrebbe fare Medicina, ma sta per terminare gli studi come operatore socio-sanitario al Rizzarda e non si sente adeguatamente preparato, anche se sta studiando: «Ci mancano le basi di chimica e fisica, ma entrare in quella facoltà sarebbe un gran sogno». Presto tenterà i test per Scienze infermieristiche o Psicologia. «Le domande erano fattibili, anche ginnastica», con una domanda sulle proteine e una sulla pallavolo. «Quasi tutti abbiamo affrontato la traccia sul paesaggio nella prima prova, la seconda è stata forse la più facile, perché ci veniva chiesto di parlare dell'Alzheimer, dalla diagnosi alla posologia fino alle possibili terapie. La terza è forse quella che è andata meno bene».

Francesca Valente

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