Nella gara del gas mancano sette milioni di euro su 60

BELLUNO. Perché il valore industriale residuo delle reti del gas è stato ridotto di 7,4 milioni di euro? C’è un caso nel caso nella gara per il gas, attualmente sospesa in attesa della prossima...
BELLUNO. Perché il valore industriale residuo delle reti del gas è stato ridotto di 7,4 milioni di euro? C’è un caso nel caso nella gara per il gas, attualmente sospesa in attesa della prossima udienza del Tar, a gennaio. Lo ha spiegato Bruno Zanolla, amministratore di Bim Infrastrutture, che ieri ha visto approvato all’unanimità dai sindaci il bilancio semestrale. Al di là dei numeri contingenti, che sono in linea con gli anni passati e anche in lieve miglioramento, Zanolla ha manifestato preoccupazione per quanto sta accadendo nell’ambito della gara ed ha annunciato di aver fatto richiesta di accesso agli atti per capire perché la somma messa a gara, e che dovrebbe essere introitata da Bim Infrastrutture: «Non è di 60 milioni, cifra derivata da studi e valutazioni approfondite e approvata dall’authority per l’energia», dice Zanolla, «ma è stata ridotta di ben 7,4 milioni». Ad occuparsi della gara sono gli uffici del Comune di Belluno, ma gli amministratori del capoluogo sono totalmente esclusi dalla procedura e quindi nessuno sa cosa sia successo. È noto invece che una società bresciana ha presentato ricorso al Tar «con motivazioni realistiche che abbiamo fatto anche noi quando abbiamo deciso di non partecipare», precisa Zanolla; il Tar ha accolto il ricorso sospendendo la gara e congelando le 4 offerte arrivate, tutte di gestori importanti (da Enel a Italgas, passando per Ascopiave).


In attesa di vederci chiaro, Bim Infrastrutture deve capire quale ruolo avrà in futuro e Zanolla ha sollecitato l’apertura di una riflessione, lanciando due idee. La prima torna sul tema rifiuti, ipotizzando di trasformarsi nel gestore unico provinciale. La seconda, più ambiziosa, guarda al 2029 (ma potrebbe succedere prima) quando scadranno le concessioni idroelettriche con Enel: «Sarà la partita più importante per il territorio bellunese e la nostra società avrà le spalle abbastanza larghe per sedersi al tavolo delle trattative».


Jacopo Massaro, sindaco di Belluno, ha lanciato altre idee, tra le quali il sostegno ai Comuni nel settore del risparmio energetico che non è più finanziato dallo Stato.


Per quanto riguarda i conti di Bim Infrastrutture, il fatturato è migliorato di 5 mila euro e l’utile di 250 mila. A rallentare molto è il fatturato dell’idroelettrico che, per mancanza di precipitazioni nevose, ha visto la produzione precipitare. Il valore della produzione è di 7,3 milioni, il più basso della storia, anche rispetto a un già deludente 2016 con 9 milioni. Va molto meglio il settore del gas. Il patrimonio netto dell’azienda è di poco inferiore ai 35 milioni, mentre i debiti ammontano a 20,5 milioni, di cui 17 con le banche.
(i.a.)


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