Nell’auto il corpo senza vita di un trevigiano
E’ stata individuata a 40 metri di profondità: stamani le operazioni di recuperoL’uomo abitava a Cornuda. La macchina presentava i segni di un urto sul retro
Sommozzatori e pompieri al lavoro al lago del Mis
SOSPIROLO. E’ stato recuperato attorno alle 17,30 di lunedì il corpo dell’uomo deceduto nell’auto inabissata domenica pomeriggio nel lago del Mis. Fulvio De Lorenzo, 56 anni, sposato e padre di una figlia, risiede a Cornuda: l’identificazione è avvenuta però in base alla targa dell’auto perché addosso l’uomo non pare avesse documenti. Un giallo ancora in piena regola quello che ruota attorno alla vicenda.
Da Cornuda era stato comunque lanciato l’altro giorno l’allarme per la sua scomparsa da casa. Ma si sta cercando di capire se si sia trattato di un atto volontario oppure di un incidente.
Solo intorno alle 19 di ieri, al termine di una giornata difficile di operazioni ostacolate dal freddo intenso, i vigili del fuoco sono riusciti a tirare in superficie anche l’auto, la Hunday Matrix affondata, non una Peugeot come era sembrato al tecnico di Veneto strade che aveva dato l’allarme domenica.
Accertamenti sull’identità della persona sono stati effettuati nella serata, una volta che si è riusciti a vedere la targa e i riferimenti dell’auto, cosa che domenica acqua e melma non avevano consentito di fare ai sommozzatori dei vigili del fuoco di Venezia calatisi nelle acque del lago del Mis. E in tarda serata, ieri, i carabinieri sono riusciti a rintracciare la famiglia a Cornuda.
L’auto pare stesse uscendo dalla valle ed è andata a infilarsi nettamente tra due ostacoli: l’uomo, in manovra, o ha cercato di evitarli e ha messo le ruote in fallo fino a precipitare per la scarpata, oppure ha deciso di buttarsi nel lago proprio lì. L’auto, una volta portata a galla, mostrava comunque segni di un urto sulla parte posteriore: un elemento che potrebbe far pensare ad una retromarcia per invertire direzione sulla stretta strada del Mis, finita in tragedia.
Ed è stato un nuovo lungo giorno di lavoro per le squadre dei vigili del fuoco di Belluno e dei sommozzatori venuti da Vicenza che da ieri mattina sono arrivati per portare a termine la delicata operazione.
L’auto s’era fermata nel bacino a una profondità di circa 40 metri. I vigili del fuoco sommozzatori, assistiti dai colleghi a bordo di due barche, quella del comando di Belluno e quella del distaccamento di Feltre, hanno posizionato i palloni gonfiabili e ancorato l’auto in modo che questa venisse spinta verso l’alto.
Ma a metà pomeriggio arbusti e melma rendevano difficile la risalita del mezzo fino alla superficie: al massimo si raggiungevano i venti metri di profondità. Le condizioni meteo infami non rendevano poi le cose più semplici: dalla neve alla pioggia battente, in questa situazione hanno dovuto operare le squadre.
Anche per questo, considerate le tenebre che scendevano, i vigili del fuoco di Belluno e i carabinieri hanno dapprima deciso di recuperare il corpo senza vita all’interno dell’abitacolo. Intorno alle 17.30 sono riusciti a portarlo a riva. Sembrava che l’auto si dovesse recuperare stamane, invece un ultimo tentativo ha consentito di tirare fuori dall’acqua anche la vettura.
Ora la vicenda è nelle mani del sostituto procuratore Leghissa.
Argomenti:lago del mis
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