Nell’ex Toigo non solo il comando Vigili
BELLUNO. Per la nuova sede del comando provinciale dei Vigili del fuoco, all’ex caserma Toigo, in via Col Da Ren, serve una funzione che superi i confini del territorio bellunese. È l’impegno che si è preso il sottosegretari al ministero dell’Interno Gianpiero Bocci, ieri mattina in visita al comando di via Gregorio XVI.
«La realtà di Belluno è importante. Lo dimostrano gli investimenti per la nuova sede (l’importo supera i 3 milioni e 600 mila euro, ndr), ma anche la dimensioni di quest’ultima», ha evidenziato Bocci. «E proprio per la sua volumetria è necessario darle un “senso”, utilizzando al meglio la superficie». La proposta di Bocci è di dare allo spazio dei compiti più vasti rispetto a quelli inerenti il contesto provinciale: «Sarebbe ipotizzabile che diventasse un centro di formazione interregionale. Ma anche che Belluno divenisse luogo in cui possono essere raccolti i grandi mezzi di emergenza, ricoprendo un ruolo di riferimento per un territorio più vasto. Mi impegno con la direzione regionale del Veneto a pensare a una soluzione che giustifichi il grande sforzo messo per la realizzazione della nuova struttura».
Intanto i lavori all’ex Toigo vanno avanti, come dimostrato dal video illustrativo sull’attività del comando presentato a Bocci da Vincenzo Giordano, comandante provinciale.
«Gli interventi all’interno dei capannoni sono ultimati, resta da portare a termine qualche opera esterna», ha detto quest’ultimo. «La lunghezza di ogni capannone è di quasi 50 metri, per un totale di circa 120 metri. Entro tre mesi sarà realizzato il castello di manovra, alto 27 metri, per le esercitazioni. Creato anche il campo macerie per l’addestramento del nucleo cinofilo e già utilizzato per esercitazioni con i nostri colleghi vigili della Croazia». Ma non si è parlato solo della nuova sede (il trasferimento dovrebbe tenersi nella primavera 2017).
Altro punto scottante è quello degli organici: «La nostra carenza di personale è in linea con i dati nazionali», ha precisato Giordano. «Peculiare nel nostro caso è l’insufficienza di funzionari tecnici».
Dal punto di vista del personale, Bocci ha assicurato che verranno presi provvedimenti. «Ci sono due corsi che stanno volgendo a termine», ha detto, «ne usciranno mille ragazzi: alcune unità saranno destinate anche a Belluno». Tanto più che il territorio provinciale ha bisogno di forze in più anche per la sua conformazione geografica, come evidenziato da Fabio Dattilo, direttore interregionale Vigili del fuoco del Veneto e del Trentino, che ha ricordato i recenti fenomeni franosi che hanno interessato la parte alta della provincia.
E non si è dimenticato di ribadire l’importanza dell’operato svolto dai Vigili del fuoco, volontari compresi (5 mila, mediamente, gli interventi all’anno, con punte di 6 mila in casi particolari, come con la grande nevicata di due anni fa). Un’attività che è importante mantenere e implementare, con uomini e mezzi. «Un patrimonio da difendere», ha evidenziato Giordano, ricordando anche, con la proiezione di un video, l’operazione di pochi giorni fa per fermare l’incendio divampato a Calalzo di Cadore. «Abbiamo una sede centrale, 5 distaccamenti permanenti e 21 distaccamenti volontari. I vigili volontari che svolgono attività di soccorso sono circa 300».
«Nessun processo di modernizzazione del paese potrà cancellare l’operato concreto di persone che, come i vigili del fuoco, si mettono al servizio degli altri con estremo impegno e passione», ha commentato il sottosegretario. «Il lavoro dei vigili è fatto di sacrifici e coraggio. Le immagini viste confermano anche la sua specificità. E la bellezza di poter dire “sono vigile del fuoco”».
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