Nessun furto sul bus la Cassazione cancella i sette mesi a Tollardo
LAMON. Il deposito Dolomitibus era aperto e sulla corriera si poteva salire senza problemi. Il lamonese Olivo Tollardo era stato condannato in primo e secondo grado a sette mesi e 300 euro di multa per violazione di domicilio e tentato furto. Ma la Cassazione ha quasi completamente ribaltato la sentenza.
Il ricorso presentato dalla difesa ha avuto un notevole successo: annullo senza rinvio della sentenza per le ipotesi di reato di violazione di domicilio e tentato furto dell’autobus, mentre torna alla Corte d’Appello per la rideterminazione della sentenza il tentato furto del contenuto di un cassetto accanto al posto di guida.
Il quadro descritto alla fine delle indagini dalla magistratura è uscito fortemente ridimensionato dalla suprema corte. Secondo l’accusa Tollardo era salito in qualche maniera sul mezzo e aveva usato una chiave come divaricatore per cercare di aprire un cassetto. Non si sa cosa ci fosse dentro questo contenitore - se soldi, altri valori o documenti - di sicuro l’eventuale tentativo di furto non è passato inosservato. Qualche rumore c’è stato, per cercare di scardinare quella piccola cassaforte, che però ha saputo resistere agli assalti.
Un autista si è accorto che qualcosa di strano e sospetto stava succedendo e il suo intervento ha costretto il presunto ladro a svignarsela. Ma dev’essere stato riconosciuto da uno dei dipendenti. Non è sparito niente di quanto contenuto nel pullman. L’uomo, che ha una lunga serie di precedenti soprattutto per rapine a uffici postali e banche, si è quasi visto cancellare questa condanna. —
Gigi Sosso
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