«Nessun rischio per gente e ambiente»
Scongiurata la diffusione di inquinanti in aria e acqua. Controlli medici ok fra gli abitanti
BELLUNO.
Non ci sono stati e non ci sono problemi per le persone e l’ambiente. A Soramaé di Zoldo Alto, l’aereo militare Usa caduto martedì non ha lasciato conseguenze, al di là del sequestro a tempo indefinito di un’area di 150 metri di diametro attorno al punto di impatto. Le assicurazioni sono state ripetute ieri, a Belluno, nella conferenza presieduta dal prefetto Provvidenza Delfina Raimondo.
All’incontro erano presenti autorità militari, tecnici ed esperti intervenuti in Valzoldana. «Le procedure adottate sono state applicate in via precauzionale e per eccesso di zelo, non per reale necessità», ha spiegato il tenente colonnello Carmelo Di Noto, referente sanitario del 51º Stormo di Istrana. «Non ci sono elementi di preoccupazione e pericolo», ha ribadito il comandante dell’aeroporto di Aviano Roberto Sardo, «e le voci allarmistiche diffuse si rifanno a fonti senza supporto scientifico, tecnico o documentale».
Il timore più grande era legato alla diffusione di idrazina e ieri sono stati confermati gli esiti negativi delle ricerche effettuate sui campioni di aria e acqua prelevati subito dopo l’incidente a cura dei Vigili del fuoco di Belluno con attrezzature Arpav. L’idrazina è un fluido tossico, cancerogeno, usato in volo in caso di cali di potenza idraulica ed elettrica. «Un F-16 ne può avere a bordo 1-2 litri», ha detto Sardo. «Il serbatoio di idrazina dell’aereo caduto a Soramaé», ha aggiunto Di Noto, «o è rimasto integro e sarà recuperabile senza rischi o, in caso di rottura, ha liberato il contenuto che è stato bruciato nelle fiamme. Secondo le testimonianze, l’incendio successivo all’impatto è durato 10-15 minuti, abbastanza per consumare l’idrazina e buona parte del cherosene».
Sugli idrocarburi dispersi nel terreno, le indagini Arpav sono state rinviate a «una fase successiva». Dopo aver sparso «un liquido che consente di plastificare l’insieme dei rottami per evitare dispersione di microparticelle nell’aria» (Sardo), i militari Usa hanno iniziato la bonifica del terreno. Le ricerche saranno scandite da ulteriori monitoraggi, in collaborazione con i vigili del fuoco.
Di Noto ieri ha anche ascoltato i residenti di Soramè, «che non hanno manifestato alcun sintomo particolare. Tranquillizziamo soprattutto chi, dopo lo schianto, si è avvicinati all’attuale zona rossa, magari ipotizzando la caduta di un volo di linea. Si è parlato perfino di uranio impoverito, un rischio in questo caso impossibile».
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