Nessuna minaccia all’ufficio tecnico assolto un paesano
GOSALDO. «Se vi comportate così, avrete dei problemi». Era più una protesta quella di Gianpietro Moretta nei confronti del Comune di Gosaldo. Ma è stata interpretata come minaccia a pubblico ufficiale dal responsabile dell’Ufficio tecnico, Franco Curti, e quel colloquio in municipio è finito a carte bollate con una querela.
Il processo penale a Moretta è terminato ieri con il giudice Feletto che ha pronunciato e motivato contestualmente una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Quello che aveva chiesto il difensore Massimiliano Paniz, dal momento che l’imputato non aveva prospettato un ingiusto male al suo interlocutore né l’aveva costretto a fare a fare un atto contrario ai propri doveri.
Intendeva problemi di consenso da parte dei paesani, non certo di altro tipo, che tra persone comuni avrebbero davvero configurato una minaccia, ma di competenza del giudice di pace in mancanza dell’aggravante. Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica e del suo difensore, tutto era nato dal fatto che Moretta aveva eseguito dei lavori su una stradina di montagna lungo la quale doveva passare con il proprio trattore. Un intervento migliorativo lungo una trentina di metri nel bosco, per il quale evidentemente non aveva chiesto alcun tipo di autorizzazione. C’era stata una contestazione del Comune, alla quale l’imputato aveva ribattuto sostenendo che un altro lavoro era stato fatto e molto più importante, oltre tutto con il contributo di soldi pubblici. Perché allora questo tipo di trattamento nei suoi confronti?
La sua lamentela è arrivata fino all’ufficio tecnico, dove in una giornata non meglio precisata erano presenti sia Curti che il sindaco Giocondo Dalle Feste. L’uomo ha espresso il suo pensiero in maniera apparentemente minacciosa. Il giudice non l’ha considerata tale e ha assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste. —
G.S.
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