Nessuno si candida, la pro loco di Arsiè rischia di sparire
La pro loco di Arsiè rischia concretamente la chiusura. Senza un consiglio direttivo, ovvero senza un gruppo di persone motivate e disposte a condurre l’associazione di promozione turistica e culturale, l’attività associativa sarà necessariamente sospesa. Questione di giorni: se entro breve il consesso uscente non sarà in grado di trovare le persone disposte a sostituirlo, visto che nella penultima assemblea di mercoledì sera il consiglio di amministrazione ha deliberato all’unanimità di non volersi ricandidare, interverrà l’Unione nazionale pro loco d'Italia, con competenza provinciale. «Se non riusciranno ad accordarsi sui nomi dei futuri consiglieri, saremo costretti a commissariare l’associazione», annuncia il presidente Espedito Pagnussat. I soci già conoscevano questa evenienza, tanto che a margine dell’assemblea elettiva il consigliere di minoranza Dario Dall’Agnol si è autocandidato come commissario: «Si tratterebbe di un compito poco oneroso e perché la funzione sarebbe soltanto quella di riconvocare l’assemblea elettiva», spiega Dall'Agnol, «e poi perché mi sono sempre tenuto fuori dalle diatribe tra i colleghi della lista “Fare insieme fare tutti” e l’amministrazione comunale». La sua disponibilità però verrà rigettata: «Non possiamo nominarlo perché è una persona che risiede nel paese e per di più fa parte del consiglio comunale, perciò non sarebbe una figura imparziale», esclama Pagnussat, «anche perché una delle maggiori difficoltà della pro loco di Arsiè è stata proprio nel rapporto con l’amministrazione comunale. Per questo l’Unpli regionale nominerà una persona esterna a ogni dinamica paesana, in modo da consentire la nomina dei successori nel minor tempo possibile».
Il passaggio è tecnico, ma non è per nulla scontato: «Se anche in quella seconda fase il commissario non sarà in grado di trovare i nuovi consiglieri, l’unica soluzione sarà quella di chiudere l’associazione. Sarebbe un peccato però arrivare a questo epilogo visto che i soci tesserati sono oltre quaranta, ma all’assemblea elettiva c’è stato soltanto un candidato, numero insufficiente per prendere in mano la gestione dell'organismo». La situazione è totalmente nuova per la provincia di Belluno: «Prima di oggi non è mai successo che una pro loco dovesse chiudere per assenza di candidati in un modo così palese», aggiunge il presidente Unpli provinciale, «oltretutto quasi solamente per questioni politiche e personali». Il sindaco Luca Strappazzon è in attesa di una relazione sull’assemblea, visto che non era presente nessun rappresentante dell’amministrazione. La riunione si è conclusa con un applauso all’operato del Cda uscente, che ha operato secondo la volontà dei soci. (f.v.)
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