Neurochirurgia, in autunno riparte l’attività operatoria

Ma solo per interventi programmati. La conferma dalle Usl di Belluno e Treviso. Non è chiaro se è prevista una reperibilità e dove si eseguiranno gli interventi

BELLUNO. Dopo le denunce e gli allarmi venuti dal territorio in merito al depotenziamento del servizio di Neurochirurgia dell’ospedale San Martino di Belluno, ridotto a un semplice ambulatorio, e le prospettive ancora peggiori che si profilavano per il futuro, l’Usl 1 di Belluno e l’Usl 2 di Treviso hanno deciso, anche su suggerimento della Regione Veneto, di dare una risposta al Bellunese. Una risposta che presenta ancora dei punti oscuri non precisati.

È di ieri, quindi, la notizia che il servizio neurochirurgico al San Martino riprenderà in parte l’operatività interrotta da fine 2017 a partire da settembre.

Con l’autunno, stando alla nota emessa congiuntamente dai due direttori generali, è prevista la ripresa delle sedute operatorie, ma solo quelle programmate, come succedeva fino all’anno scorso, mettendo a disposizione un paio di posti letto dedicati e due neurochirurghi, e non soltanto uno come accade ora.

Resta da capire se sarà prevista la reperibilità notturna del medico e in caso di problemi nei pazienti appena operati se sarà garantito un intervento di urgenza a Belluno. Belluno dove, tra l’altro, vista l’inattività del servizio, le sale operatorie per questi interventi sono state di fatto smantellate, distribuendo materiale e personale infermieristico in altri reparti.

La ripresa dell’attività operatoria comporterà di conseguenza il recupero di professionalità e materiali ora dislocati altrove? Domande che ad oggi sono ancora senza risposta. L’impressione, a questo punto, è che si sia voluto tranquillizzare i cittadini, senza però avere già in mente una riorganizzazione precisa dell’attività.

Intanto, dalla direzione generale dell’Usl bellunese fanno sapere che la riduzione dell’orario ambulatoriale di Neurochirurgia è già partita. Prevista per luglio, è stata anticipata. Gli specialisti sono presenti, quindi, non più dalle 8 alle 18, ma dalle 8 alle 16.

Novità anche per il trattamento dei casi neurochirurgici in urgenza.

«In riferimento al trasferimento degli infortunati con traumi o patologie neurochirurgiche, in questi giorni», fanno sapere dalle Usl, «è in revisione il protocollo Suem per assicurare il più adeguato trattamento e trasporto. I pazienti dell’area bellunese che necessitano di ricovero nella Neurochirurgia di Treviso, saranno portati direttamente al Ca’ Foncello dai servizi di emergenza con modalità di trasporto primario. Questo non comporterà alcuna interferenza con le presenze del personale medico e infermieristico del Pronto soccorso del capoluogo dolomitico». Cioè il paziente grave neurochirurgico non farà più tappa ai Pronto soccorso del Bellunese, ma andrà direttamente a quello di Treviso, come tra l’altro succede già oggi.

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