Neurochirurgia, pronto il piano ora la parola spetta alla Regione
belluno
La proposta organizzativa della Neurochirurgia bellunese da parte dell’Usl 2 della Marca Trevigiana è pronta. Ora spetterà alla Regione l’ultima parola.
Il nuovo progetto sperimentale di collaborazione tra Treviso e Belluno per questo servizio sanitario prevede al San Martino, come accadeva prima del dicembre 2017, l’attivazione di quattro posti letto, un’attività chirurgica due volte a settimana, un’attività ambulatoriale per quattro giorni su sette. Contemplate anche le guardie, attive dalle 8 alle 16 con presenza del medico in ospedale; dalle 16 alle 20 è prevista la reperibilità nel Bellunese. In poche parole, lo specialista trevigiano dovrà rimanere in zona per un’eventuale chiamata di intervento. Nei fine settimana ci sarà il medico per alcune ore al San Martino, mentre nelle altre si dovrà garantire la reperibilità nel territorio.
A occuparsi di questo reparto saranno otto medici assunti dopo il 2012 nel cui contratto è previsto un articolo che li destina alla sede di Belluno. Una destinazione che da alcuni specialisti viene vissuta come un’imposizione, visto che già oggi sono “costretti” a salire tra le Dolomiti senza percepire alcuna indennità, nemmeno un rimborso carburante. Il nuovo progetto, però, prevede per loro una novità: il gettone di presenza.
I camici bianchi trevigiani restano scettici e propongono una soluzione: per loro, l’azienda sanitaria di Belluno, invece di fare accordi, dovrebbe bandire un concorso per un primariato.
Ora il progetto è stato presentato in Regione che dovrà decidere se avallarlo, se chiedere dei cambiamenti o decidere altrimenti. —
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