Neve e black-out al buio tremila utenze

Senza corrente 12 Comuni, sedicenne travolta da un albero a Belluno La situazione più grave è in Alpago, venerdì 4 marzo a Tambre scuole chiuse

BELLUNO. Decine di alberi caduti in strada, pesanti disagi alla circolazione e oltre tremila utenze rimaste senza luce. C’è anche una persona ferita, una studentessa di 16 anni colpita in mattinata da una pianta schiantatasi sul marciapiede dove stava camminando e finita all’ospedale con una caviglia fratturata.

La neve (particolarmente bagnata e pesante a sotto i 700 metri), come da previsioni non si è fatta attendere, imbiancando oltre all’intero arco dolomitico (con accumuli che hanno raggiunto anche i 40 centimetri a Pecol di Zoldo, a Sappada, sul passo della Mauria e nell’Alto Agordino), anche i fondovalle. Belluno e Feltre comprese.

Stando agli apporti al suolo un evento meteorologicamente tutt’altro che eccezionale quello transitato nel Bellunese tra mercoledì 2e giovedì 3 marzo, ma sufficiente (complice anche il vento che ha soffiato forte nella prima mattinata) per riportare l’incubo black out in ben 12 Comuni: oltre al capoluogo (senza corrente centinaia di utenze nelle frazioni di Bolzano Bellunese, Castoi, Tisoi, Col de Gou, Col Fiorito, Col di Roanza e Sopracroda), sono rimasti al buoio anche gli abitanti di Cesiomaggiore, Arsiè (in località Monte Novegno), Limana (in Val Morel e Val Tibolla, dove tre strade sono state interdette al traffico), Trichiana (passo San Boldo), Ponte nelle Alpi (utenti al buio ai Mazzucchi e Coi de Pera) e Sedico. Ma i disagi più pesanti si sono registrati in Alpago, dove per buona parte della mattinata è rimasta chiusa la strada del Cansiglio, mentre l’emergenza black out alle 7.30 interessava oltre 2500 utenze (circa 1800 quelle progressivamente riattivate nel pomeriggio) nei Comuni di Tambre, Farra, Pieve d’Alpago, Puos e Chies, con prefettura e vertici Enel costretti a prendere in esame anche il ricorso ai gruppi elettrogeni per le difficoltà emerse nel ripristinare i guasti alla rete elettrica, causati dalla neve e dalle piante cadute sui cavi dell’alta e della media tensione. A Tambre la prefettura ha attivato il Centro operativo comunale (Coc) per meglio monitorare la situazione, mentre in serata è stata confermata la chiusura delle locali scuole elementari e medie, rimaste senza corrente per l’intera giornata.

Una ventina le famiglie rimaste isolate fino al pomeriggio alle Ronce, dove le due strade per il Nevegal e il capoluogo sono rimaste ostruite da alberi caduti. Un nucleo familiare ha trascorso la mattinata ostaggio della neve a Trichiana, in località Fien, dove la caduta di diversi abeti di una porzione boschiva privata (evidentemente non curata) hanno causato l’interruzione veicolare in un tratto di due chilometri e mezzo su via Carfagnoi, liberata solo verso le 11 dalla Protezione civile. A Sedico, in via Monte Schiara, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco (una cinquantina gli interventi effettuati ieri per il maltempo) per liberare lo scantinato di un’abitazione, invaso da due metri e mezzo di acqua.

A Belluno l’unico ferito per il maltempo: una studentessa di 16 anni, A.V. di Trichiana, travolta da una pianta caduta (da un giardino privato) sul marciapiede in via Feltre, dove la ragazza stava transitando a piedi, diretta a scuola. Soccorsa dal personale del 118, la giovane è stata trasferita in ambulanza all’ospedale San Martino, dove gli è stata riscontrata la frattura della caviglia sinistra, con conseguente ricovero in ortopedia.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi