Neve e blackout, Zaia: «Non finisce qua, i responsabili pagheranno»

Il governatore lunedì avvierà un’indagine su quanto è successo: «Danno enorme». Il consiglio regionale contro Terna chiede alla giunta di sostenere eventuali class action
Luca Zaia, durante il convegno organizzato della Cisl, sulla centrale Enel dal titolo "Riconversione a carbone, una questione nazionale", oggi 7 luglio 2011, a Porto Tolle ( Rovigo)...Carlo Perazzolo/ANSA
Luca Zaia, durante il convegno organizzato della Cisl, sulla centrale Enel dal titolo "Riconversione a carbone, una questione nazionale", oggi 7 luglio 2011, a Porto Tolle ( Rovigo)...Carlo Perazzolo/ANSA

BELLUNO. «Voglio sapere di chi è la responsabilità. Qualcuno deve pagare il conto di questo enorme danno fatto ai bellunesi». Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia è infuriato per il black out di questi giorni e assicura: «Non finisce qua».

«Quello che è successo», osserva Zaia, «ha dell’apocalittico, sembra di vivere in un incubo. Da giorni c’erano previsioni chiare che abbiamo diffuso a tutti e comunque bastava guardare un telegiornale per sapere che era in arrivo una perturbazione importante e che aveva già fatto danni in Europa. Abbiamo investito moltissimo per avere previsioni del tempo sempre più precise, ma a cosa è servito?». Per il governatore la cosa più grave è proprio che tutti gli allarmi lanciati dalla Protezione civile veneta siano stati ignorati. Zaia non fa nomi, non lancia accuse, ma solo per ora.

«Prendo atto che ci sono 4 cabine principali di Terna fuori uso e 30 secondarie di Enel. Questo si traduce in 56 mila utenze senza luce, riscaldamento, acqua calda, telefoni, per non parlare del danno alle utenze commerciali». Ma quanto è successo non rimarrà privo di conseguenze: «Lunedì voglio capire di chi sono le responsabilità, qualcuno deve pagare il conto. Quando c’è stata l’alluvione mi hanno fatto il pelo e contropelo, ora chiedo che siano verificate tutte le responsabilità, perché quanto è successo è raccapricciante: i cittadini bellunesi si sono trovati in una condizione da Terzo Mondo».

Senza considerare l’aspetto comunicativo: «Dovremmo essere felici per una nevicata del genere, invece sta passando il messaggio che Cortina, la perla delle Dolomiti dove ci sono le piste da sci più belle del mondo, va in tilt per neve, a fine dicembre!».

Ma questo è solo un aspetto: «Io sono ancora più arrabbiato per il disagio subito dai paesi delle valli bellunesi, dove l’isolamento è ben più grave che a Cortina. La Regione Veneto, dipartimento di protezione civile, ha inviato cento uomini e un centinaio di generatori elettrici. Inoltre abbiamo gestito l’assistenza telefonica nella fase di giusta disperazione della popolazione, ma per me non finisce qua», assicura Zaia. «Io mi considero l’amministratore delegato dei veneti e chiederò che vengano fatte tutte le verifiche su quanto è successo», ma Zaia si ribella anche a chi lancia accuse preventive: «C’è chi dice che le linee non vengono rinnovate per colpa dei comitati. Ma stiamo scherzando? I cittadini veneti pagano 21 miliardi di tasse, non ci vengano a dire che mancano le risorse per le infrastrutture. Davanti alle emergenze l’azione di sciacallaggio è la più squallida. Io sono per capire chi ha le responsabilità», conclude Zaia, «e chi deve pagare i danni che sono enormi, sia economici che di immagine».

Nel frattempo il consiglio regionale del Veneto ha approvato una mozione presentata dai tre consiglieri bellunesi, Toscani (Lega), Bond (Pdl) e Reolon (Pd): «Non è stata colpa del maltempo e dell’abbondante nevicata, ma piuttosto delle carenze infrastrutturali di Terna», si legge. «Il consiglio censura la strategia portata avanti in questi anni da Terna e dai gestori della distribuzione in provincia di Belluno. Il consiglio impegna la giunta a intervenire perché Terna non investa solo sui grandi elettrodotti ma sull’insieme delle reti che servono il territorio», si chiede anche una nuova stagione di interventi con il coinvolgimento delle imprese locali. Infine: «Il consiglio dà mandato alla giunta a sostenere eventuali class action che gli operatori bellunesi intendessero promuovere per essere risarciti dei danni subiti».

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