Nevegal e Lambioi: «La ricostruzione sarà l’occasione per nuove idee»
Ricostruire, ma con nuove idee. È quello che vorrebbe fare il Comune di Belluno, impegnato a riparare i danni dell’alluvione del 29 ottobre. Nei prossimi giorni verrà anche organizzata una giunta straordinaria per discutere dei progetti per il Nevegal e Lambioi.
Il nevegal
Per riportare il territorio alla normalità ci vorrà tempo, ma Palazzo Rosso non intende limitarsi a un semplice ripristino: «Alcune aree boschive del Colle sono andate distrutte», spiega il sindaco Jacopo Massaro, «e ci siamo chiesti se fosse più giusto piantare altri alberi, o se quelle nuove radure possano essere convertite in qualcosa di attrattivo anche dal punto di vista turistico. Non voglio ancora anticipare, ma per il Nevegal abbiamo alcune idee di rilancio».
Lambioi
Cambierà inevitabilmente volto anche il parco di Lambioi, una delle aree più danneggiate del capoluogo. In questi giorni sul greto del fiume è al lavoro in Genio Civile regionale, che sta operando in due fasi, come spiega il direttore Roberto Dall’Armi: attualmente sono in corso i lavori di rifacimento della soglia compresa tra il ponte della Vittoria e il bailey, al fine di ripristinare il corretto flusso delle acque del Piave. Subito dopo verranno anche riparati i danni subiti dalla scogliera di sinistra e l’erosione dell’argine destrourgenti . Si tratta dei primi interventi per il ripristino dei danni del maltempo, ma ce ne saranno altri quando arriveranno nuovi fondi. «Il Genio Civile», spiega Massaro, «porterà il materiale scavato al parco di Lambioi, dove l’esondazione del Piave ha provocato dei grandi buchi. Il nostro auspicio è che quel materiale sia sufficiente. Quando il Genio Civile avrà terminato la parte di sua competenza, inizieremo la sistemazione di Lambioi, dove dobbiamo ancora abbattere le piante pericolanti e c’è molto lavoro da fare».
Gli interventi eseguiti
Il primo obiettivo del Comune di Belluno era quello di sistemare le scuole e i soldi sono già arrivati: «Grazie all’azione dell’Anci», ricorda il sindaco, «il Ministero dell’istruzione ha già stanziato i 138 mila euro che avevamo chiesto per le scuole. La maggior parte dei lavori è stata fatta, ma ovviamente stiamo parlando di interventi tampone, perché ci sono situazioni più complesse, come per le “scuole verdi” di Cavarzano che ormai sono in una situazione tale da richiedere una ricostruzione completa».
Il Comune ha anche eseguito i primissimi lavori di somma urgenza, per i quali ha ricevuto 98 mila euro, mentre non ci sono risorse imminenti per alcuni cedimenti (da via Miari all’argine di Borgo Piave e altri).
Fondi senza certezze
«In questi casi», rileva il sindaco, «non possiamo procedere perché non ci sono le risorse necessarie. Forse arriveranno in futuro ma non abbiamo nessuna informazione a riguardo perché non abbiamo contatti diretti con il la protezione civile regionale e l’unica riunione fatta è stata quella di Longarone sollecitata dall’Anci. In quella sede ho chiesto, e ne ribadisco l’importanza, che venga creata una cabina di regia per la ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione».
La solidarietà
Massaro ringrazia quanti stanno contribuendo con donazioni volontarie: «Sono stati versati 65 mila euro e ne arriveranno altri. Saranno determinanti in quella che non sarà una mera ricostruzione, ma un salto di qualità». —
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