Nevegal, la maggioranza rigetta le accuse e Massaro assicura: «In inverno si scierà»

Si lavora a un accordo di programma con la Provincia e altri enti: «Speriamo anche la Regione, che aveva promesso fondi»

BELLUNO

L’amministrazione è fiduciosa: in inverno sul Nevegal si scierà. I tempi sono stretti, ma in Comune si lavora per garantire un futuro al Colle. «Ovviamente, se si rema contro non ce la facciamo. Ma siamo certi che nessuno lo farà», assicura il sindaco, Jacopo Massaro. «Non siamo interessati ad alimentare ulteriori polemiche che non portano a nulla», aggiunge. È di giovedì, infatti, la conferenza stampa in cui Alpe ha addossato al Comune la responsabilità della situazione in cui si trova il Nevegal.

«Siamo al lavoro da tempo e arriverà presto a conclusione l’accordo di programma con la Provincia di Belluno e altri enti, tra i quali contiamo di poter annoverare anche la Regione Veneto (che finora ha promesso 12 milioni solo per il Nevegal, poi diventati un milione per il Nevegal ed infine un unico milione per tutte le stazioni sciistiche del Veneto), con l’obiettivo di convogliare sul colle altre risorse oltre a quelle messe a disposizione dal Comune», afferma il sindaco.

«Non si arresterà comunque il lavoro relativo all’apertura degli impianti di risalita, per la quale abbiamo anche incaricato una società che mi risulta abbia pressoché completato la prima parte del suo lavoro, presupposto per le operazioni straordinarie».

Intanto, l’amministrazione e la maggioranza consiliare di Palazzo Rosso rigettano le accuse che sono state rivolte loro, ricordando come «sia stato fatto tutto il possibile, anche esercitando competenze non in carico al Comune», si legge in una nota stampa.

«La competenza sugli impianti a fune e sul turismo sono in carico alla Regione, mentre la proprietà degli impianti è dell’Alpe del Nevegal che – dopo aver fatto le proprie valutazioni – ha deciso di non riaprire quest’estate», dicono il sindaco e la sua maggioranza. «Come Comune non potevamo certo stare a guardare e abbiamo cercato tutte le strade possibili per giungere a una soluzione positiva, nonostante non competesse al Comune occuparsene».

«Per il bene di tutti, in questi mesi abbiamo valutato diverse soluzioni, dall’affitto diretto da parte di un privato alla via estrema della gestione tramite Bellunum, producendo tutta la documentazione che ci è stata richiesta», fanno sapere Massaro e la maggioranza. «Al contrario, non abbiamo ricevuto quanto da noi richiesto perché, per darci la documentazione necessaria a firmare il contratto di affitto degli impianti, ci è stato chiesto in cambio di garantire la segretezza dei dati della società Alpe del Nevegal. Al di là del fatto che non condividiamo l’idea di muoverci senza che i cittadini conoscano cosa stiamo facendo, le normative – giustamente – impongono alle amministrazioni pubbliche e alle società partecipate la massima trasparenza su tutte le operazioni. Sarebbe bastato che l’Alpe rinunciasse a tenere segreti i propri conti per consentirci di aprire per l’estate».

«I tempi tecnici c’erano tutti», aggiunge il primo cittadino, riferendosi sempre alla possibile apertura della seggiovia in estate. «Questo ci era stato confermato anche da tecnici che in passato si erano occupati degli impianti e da altre società esterne che avevamo contattato per effettuare i lavori di manutenzione necessari ad aprire per l’estate e che Alpe del Nevegal non aveva effettuato. Per tutti loro, i tempi erano compatibili con l’apertura nel mese di agosto e non a caso il Comune, nella variazione di bilancio, aveva stanziato le risorse necessarie». La cifra in variazione era di 50 mila euro.

L’intera maggioranza consiliare, inoltre, non accetta le accuse di disinteresse verso il colle: «In questi anni sono stati importanti gli investimenti sul Nevegal: dai sentieri per le mountain bike all’Infopoint, fino all’ultima variazione di bilancio che avrebbe permesso di avere già un servizio navetta alternativo alla seggiovia, se il voto contrario delle opposizioni all’immediata eseguibilità non avesse allungato i tempi», dicono i consiglieri. «È chiaro quindi che da parte nostra c’è tutto l’interesse a mantenere viva e attrattiva una località turistica così importante soprattutto in un periodo in cui, per l’emergenza sanitaria, la montagna con i suoi grandi spazi diventa ancora più attrattiva, ma sempre investendo con attenzione le risorse pubbliche». —




 

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