Nevegal, l’Alpe al lavoro per poter salvare il Colle
L’ultimatum della società guidata da Maurizio Curti scadrà il 10 settembre intanto il cda si riunirà in settimana per elaborare proposte da dare al Comune
BELLUNO. Continua il conto alla rovescia per il futuro del Nevegàl. L’Alpe ha chiesto un aiuto al Comune e una risposta entro il 10 settembre. A metà della prossima settimana la società che gestisce gli impianti riunirà il proprio cda.
L’obiettivo è elaborare delle proposte da presentare a Palazzo Rosso, dove in questi giorni è arrivata una lettera firmata proprio dall’Alpe con una richiesta di incontro. «Incontro che si farà a breve», sottolinea il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro. «Intanto confermo la consueta disponibilità del Comune a sostenere il Colle, ricordando che le “ricette” messe in campo fino a questo momento stanno dando risultati».
Per quanto riguarda i 100 mila euro chiesti dal Colle all’amministrazione per l’inverno, nello specifico per l’innevamento artificiale, il sindaco ricorda che il Comune, per legge, non può dare soldi ai privati. Ma tiene anche a evidenziare l’attenzione mostrata finora in modo concreto nei confronti del Nevegàl: «Pensiamo solo alla realizzazione delle piste di mountain bike», mette in primo piano Massaro, «al progetto di smart territory e alle risorse che siamo riusciti a ottenere tramite il Gal per la costruzione del nuovo blocco servizi nel piazzale e per la valorizzazione dei percorsi turistici a Pian Longhi».
«Quello che mi auguro è che nessun operatore voglia mollare proprio adesso, ora che le cose per il Colle cominciano ad andare bene: lo dimostra l’andamento della stagione estiva», conclude Massaro. Ma del fatto che le cose stiano andando bene non è per niente convinto il consigliere di opposizione Francesco Pingitore.
«I ragionamenti fatti dall’amministrazione Massaro si concentrano solo sull’estate, non considerando la grande rilevanza che ha il Colle come stazione invernale», afferma. «Se il Nevegàl dovesse chiudere sarà un fallimento per tutti. E una grandissima perdita per gli sci club che ne usufruiscono. Non avremmo più un importante vivaio di sport invernali per la formazione dei più piccoli. Sembra che l’attuale maggioranza se ne dimentichi». «È come se ci trovassimo seduti su una Ferrari, che però è bloccata», dice ancora Pingitore, «e questo perché manca la volontà politica e amministrativa di agire concretamente. Massaro si appella a regole ingegneristiche e a quello che era stato il fallimento della Nis, non ricordando che il futuro del Nevegàl è di interesse pubblico. Non andremo da nessuna parte finché dominano indifferenza, campanilismo ed egoismo».
Pingitore porta poi l’esempio di Feltre: «A Pra’ del Moro c’è una pista di sci di fondo che funziona. È possibile che nel nostro comune, che è capoluogo, non si riesca a fare quello che si dovrebbe per il Colle? Personalmente lo frequento da più di 30 anni, anche come istruttore di sci, e mi duole il cuore vedere il disinteresse dell’amministrazione. Il centrodestra aveva dei progetti importanti, che purtroppo, con Massaro, sono stati accantonati. La giunta precedente a quella attuale dovrebbe farsi un “mea culpa”».
Pingitore conferma infine il suo appoggio alle nove domande sul futuro del Nevegàl che il gruppo consiliare “Belluno è di tutti” - che vede al suo interno Paolo Gamba (in foto), Bruno Longo, Gianni Serragiotto e Giuliano Vantaggi - ha rivolto al sindaco poche settimane fa sotto forma di interrogazione. «Attendiamo una risposta», conclude il consigliere di opposizione, «la maggioranza non deve dimenticare che la chiusura degli impianti di risalita rappresenterebbe un colpo mortale allo sviluppo turistico del territorio comunale».
Martina Reolon
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