Nevegal: mandato di vendita al Comune
Partono gli incontri tra proprietari dei terreni e amministrazione
Il terreno vicino al Santuario
BELLUNO.
Un mandato alla vendita dei terreni. Inizieranno appena dopo Pasqua gli incontri decisivi tra l'amministrazione comunale e i proprietari dei terreni del Colle, coinvolti più o meno direttamente nel progetto "Abitare il Nevegal". Per arrivare a una conclusione ci vorranno mesi, perché i privati sono circa 400, molti non bellunesi e con appezzamenti "in multiproprietà".
La superficie perimetrata è molto vasta, oltre 100 mila metri quadrati, e ovviamente non tutti i terreni verranno utilizzati, ma è necessario capire quali spazi sono disponibili prima di procedere alla progettazione vera e propria. La delega ad organizzare gli incontri è stata affidata all'assessore all'urbanistica Polo Gamba, che nei prossimi giorni porterà in giunta le schede preparate dagli uffici, con tutte le caratteristiche di ogni terreno. Un lavoro imponente, ma indispensabile perché molte persone non sanno esattamente cosa possiedono sul Colle.
Ai proprietari verrà sottoposto un documento redatto con l'aiuto di un notaio.
«In sostanza», spiega l'assessore Gamba, «chiediamo ai proprietari di affidare al Comune il mandato per la vendita dei loro terreni, secondo un prezzo e un percorso chiari, pubblici e definiti fin dal primo incontro».
Il mandato durerà tre anni (o al massimo cinque) e in questo arco di tempo il Comune potrà vendere agli investitori che vorranno realizzare il progetto "Abitare il Nevegal".
Ma c'è anche una seconda opzione: al posto di cedere gli appezzamenti, i proprietari possono decidere di entrare nel business partecipando alla futura società che realizzerà il piano di sviluppo del Colle e la scuola svizzera.
Nel frattempo il Comune sta anche predisponendo i prezzi. Le cifre non sono definitive, ma Palazzo Rosso pensa di proporre ai proprietari una vendita a 4 euro al metro quadrato per i terreni non edificabili, che sono la stragrande maggioranza, e dai 10 ai 12 euro per i lotti edificabili.
«Che siano prato, bosco, pendenti i piani, tutti i terreni verranno pagati alla stessa cifra, tranne quelli edificabili», puntualizza Gamba, «perché vogliamo evitare qualsiasi tipo di speculazione». Per lo stesso motivo (ma anche perché non c'è ancora un progetto vero e proprio) non vengono indicati con precisione i siti principali, cioè quelli dove verranno costruite la scuola svizzera, la spa e altri centri di interesse.
Senza il via libera dei proprietari però non se ne fa nulla: «Quello sarà il punto di non ritorno», conclude Gamba, che terrà gli incontri insieme al collega Angelo Paganin. L'area è stata suddivisa in tre zone e si partirà dai proprietari dei terreni più bassi, cioè quelli verso Belluno, uno per volta.
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