Niente antrace: gli uffici di Belluno riaprono stamani

È arrivato via fax l’atteso responso delle analisi Zeni: siamo sereni, ma i politici evitino pericolose polemiche
Di Francesco Saltini
Lettere sospette con minacce e sospetta antrace a baldenic
Lettere sospette con minacce e sospetta antrace a baldenic

BELLUNO. Niente antrace o altre sostanze pericolose nelle due lettere inviate da una mano sconosciuta al funzionario provinciale di Avepa, addetto alle contribuzioni per gli agricoltori. Le analisi effettuate nei laboratori padovani hanno dato le risposte che tutti si aspettavano: la bustina piena di polvere grigiastra, rinvenuta all’interno di una missiva, non conteneva materiale pericoloso per la salute umana. Via i sigilli, quindi, dalla sede di via Vittorio Veneto, che riaprirà i battenti questa mattina.

Le analisi. L’attesa risposta è arrivata in via ufficiale via fax (in via ufficiosa il responso era noto già dalla mattinata), negli uffici Avepa di Padova, ai vigili del fuoco e ai carabinieri di Belluno, ieri pomeriggio alle 15.30 : «Gli accertamenti analitici colturali effettuati presso il laboratorio dell’Uoc microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova sul materiale consegnato l’11 marzo», si legge nel documento, «hanno evidenziato l’assenza di bacillus anthracis. Pertanto si comunica il conseguente ripristino dei locali interessati dall’evento».

La rabbia del direttore. Ieri Flavio Zeni, direttore provinciale di Avepa, era al lavoro, ma non nell’abituale sede di via Vittorio Veneto a Belluno, bensì nella sede regionale di Padova: «Purtroppo il nostro ufficio è ancora chiuso e una gran parte dei colleghi è stata costretta a restare in casa, vista l’impossibiità di spostare tutti i dipendenti qui a Padova. Il nostro morale? Siamo sereni, perché abbiamo la coscienza pulita . Approfitto dell’occasione per rimarcare come le lamentele riguardo ai refresh, avanzate dalle organizzazioni di categoria, abbiano sbagliato bersaglio, perché riguardano altre strutture e non la nostra. E dico anche di fare attenzione in futuro, perché critiche fuori luogo rischiano di sostenere moralmente queste lettere minatorie».

Visto il clima di emergenza sociale che attanaglia il Paese, Zeni mette in guardia: «Soprattutto i politici devono fare attenzione ai commenti che rilasciano, perché in questi duri momenti non è scontato che dalle minacce via lettera non si passi, come accaduto più volte in giro per l’Italia, alle vie di fatto. Prima di parlare riflettete, anche perché le minacce riguardano un mio fido collaboratore, un gran lavoratore che opera con coscienza e scrupolosità».

E ancora: «Non capisco questo accanimento contro Avepa, visto che il nostro intervento ha permesso di portare avanti anche iniziative di assistenza sociale e di valorizzazione del territorio e dell’ambiente, col, recupero di edifici storici, percorsi turistici, fontane e capitelli».

La precisazione da Padova. Il presidente regionale di Avepa Fabrizio Stella precisa: «Le dichiarazioni del dottor Zeni, (pubblicate sul Corriere di ieri, riguardavano il possibile identikit della persona che ha spedito le lettere ndr) sono personali e non riflettono il pensiero di Avepa».

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