Niente freno a mano l’auto parte e finisce sull’argine del Piave

Santo Stefano di Cadore. Miracolata la conducente che era tornata a bordo I vigili del fuoco aprono la strada per il recupero del veicolo
La caserma dei Vigili del fuoco a Santo Stefano
La caserma dei Vigili del fuoco a Santo Stefano
SANTO STEFANO. Non tira il freno: manca poco che finisca nel Piave. È andata bene a una donna di Campolongo, che nella tarda mattinata di ieri ha sofferto un incidente dovuto alla distrazione o alla fretta. Tanta paura, ma neanche un graffio per lei e danni limitati alla macchina. A sentire i vigili del fuoco di Santo Stefano, che sono intervenuti per il recupero poteva andare molto peggio. Questione di metri, a parte il fatto che il fiume sacro alla Patria non ha una grande portata d’acqua in condizioni normali, figurarsi in questo periodo di siccità.


Non erano ancora le 11.30, quando una 37enne madre di famiglia del posto ha parcheggiato sotto casa il suo Fiat Qubo, come chissà quante altre volte. L’abitazione è alla fine di una salita, quindi era necessario inserire il freno a mano, per inchiodare il veicolo all’asfalto e aprire il cancello in condizioni di sicurezza. Distratta da qualcosa di non meglio identificato, la donna se n’è completamente dimenticata, con il risultato che l’auto si è mossa da sola e ha cominciato a viaggiare lungo il pendio. Sempre secondo la ricostruzione dei pompieri, sarebbe riuscita a salire nell’abitacolo, ma tutti i suoi tentativi di fermare quella corsa incontrollata non sono bastati. La caduta in retromarcia è finita dopo una cinquantina di metri, in una boscaglia a poca distanza dal corso d’acqua. I dispositivi di sicurezza hanno fatto il loro dovere, il che ha permesso di limitare i traumi e le ferite.


Sarebbe stata lei stessa a chiamare i soccorsi, anche perché da quella posizione non sarebbe mai uscita con le proprie ruote. I vigili del fuoco sono arrivati velocemente dalla caserma di Santo Stefano e si sono dedicati a un’ opera di disboscamento dell’argine, che ha consentito di creare un breve percorso alternativo in mezzo alle piante. Nessun bisogno dell’autogru per il recupero e inutile anche il ricorso ai medici, perché fortunatamente non c’era niente da curare.


Un grande spavento, ma nessuna conseguenza dal punto di vista fisico. Qualche danno inevitabile alla vettura fra i tronchi, ma niente in confronto a quello che sarebbe potuto succedere.


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