«Niente promesse ma impegni concreti»

Scopel guida la lista che punta ad arrivare al ballottaggio: «Nelle frazioni contro lo spopolamento aiuti a chi ristruttura»

FELTRE. Voglia di stupire. Se cinque anni fa il Movimento 5 Stelle era agli esordi e si presentava come outsider, questa volta punta a giocarsela al ballottaggio. Lo fa mettendo in prima fila il candidato sindaco Moreno Scopel, 53 anni, operaio.

Come si presenta a questa tornata elettorale?

«Innanzitutto ringrazio il consigliere uscente Riccardo Sartor per il lavoro svolto in questi cinque anni. Affronto questa sfida con spirito costruttivo. Sono il portavoce di un gruppo affiatato e determinato, fatto di persone convinte di mettersi al servizio della propria città. Questo mi ha dato la spinta per candidarmi. Abbiamo lavorato molto sul programma, che rappresenta una sintesi di idee per lo sviluppo della città. Non si tratta di promesse elettorali, ma di impegni e proposte concreti che intendiamo sostenere all’interno del Comune. Chiediamo la fiducia ai cittadini, garantiremo il massimo impegno».

Ambiente e agricoltura sono due capisaldi.

«La città ha bisogno di maggiore cura contro il degrado urbano. Vogliamo intensificare le manutenzioni, riqualificare le aree verdi e i parchi. Limiteremo il consumo di suolo a favore di un recupero del patrimonio edilizio esistente, ma lotteremo anche per superare il vincolo ambientale che è diventato perlopiù un impedimento burocratico. Sull’agricoltura sosteniamo i prodotti locali. È nostra intenzione potenziare e rilanciare l’agrimercato cittadino, rivalutandone la collocazione e ampliandone l’offerta, valutare la possibilità di realizzare un mercato coperto, favorire il consumo dei prodotti locali nelle scuole e attivare iniziative di riduzione dello spreco alimentare».

Il sociale che tipo di attenzione richiede?

«Serve massima attenzione ai bisogni di tutte quelle famiglie che si trovano in difficoltà, soprattutto economica, perché colpite dalla crisi. In questo senso il ruolo dell’Azienda feltrina per i Servizi alla persona è fondamentale. Fra le azioni da mettere in campo anche la possibilità di realizzare nuovi alloggi popolari usufruendo degli immobili comunali inutilizzati e la creazione di un centro civico di aggregazione per le persone più anziane. Da non dimenticare poi i problemi legati all’abuso di alcol e del gioco d’azzardo; su questi temi vanno forniti più momenti di informazione con la cittadinanza e con le scuole».

Turismo e rilancio del centro storico vanno a braccetto? «Assolutamente sì. Dobbiamo promuovere una migliore fruibilità turistica della cittadella potenziando i servizi (bagni pubblici, segnaletica, arredo urbano). Va riqualificato l’accesso da nord tramite il percorso Drio Le Rive. Il Castello deve diventare il simbolo della città e punto di attrazione principale del centro storico. Vogliamo realizzare un ostello della gioventù per rilanciare il turismo itinerante low-cost di giovani e famiglie. Proponiamo una nuova formula di utilizzo dei locali sfitti, anche comunali, con i cosiddetti “temporary shop” (negozi a tempo). Servono poi mostre di forte richiamo, potenziamento dei mercatini, puntando sulla qualità dei prodotti, e pacchetti turistici da proporre alle agenzie di viaggio».

Le frazioni si spopolano, contromisure?

«Servono politiche per incentivare la ristrutturazione delle vecchie abitazioni a uso prima casa e per difendere i piccoli negozi che resistono. Vogliamo più cura degli spazi pubblici, intendiamo risolvere eventuali nodi critici della viabilità dei quartieri e sostenere le iniziative promosse nelle frazioni.

Scuola e istruzione, quali prospettive?

«Avanti con l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli edifici scolastici. Vogliamo migliorare il servizio di trasporto per le scuole d’infanzia, primarie e medie, valutando anche possibili forme di gratuità».

Approva la linea tenuta finora nella gestione dei Fondi di confine, l’unica partita di grossi finanziamenti a disposizione in questo momento? Su quale versante intende più utile indirizzare questi soldi?

«È necessario puntare su progettualità di ampio respiro, per esempio contro lo spopolamento delle frazioni o del centro storico, oppure per interventi di riqualificazione urbana in ottica turistica. Una parte di questi fondi possono essere usati per contrastare l’inquinamento».

Raffaele Scottini

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