Niente Sportful e 24 ore, le gare clou di Feltre. Perso un milione e mezzo
FELTRE
La settimana che comprende 24 Castelli e Sportful Dolomiti Race, due degli eventi di riferimento del ciclismo amatoriale italiano, realizza sul territorio feltrino un indotto economico attorno al milione e mezzo di euro.
Una ricaduta importante che il prossimo giugno non ci sarà. Così come verrà meno il grande impatto promozionale che 4 mila e passa concorrenti, molti provenienti dall’estero, garantiscono.
Causa emergenza Covid-19, infatti, i due eventi targati Pedale Feltrino, in programma rispettivamente il 12-13 e il 21 giugno, non si disputeranno. Tutto rinviato al 2021. Si tratta di una decisione inevitabile che causa un evidente danno economico, tra mancate sponsorizzazioni e riflessi sul territorio.
Ma il virus potrebbe incidere anche sulla partecipazione futura, almeno quella del prossimo anno. Lo spiega Ivan Piol, presidente del Pedale Feltrino.
«Qualche anno fa, quando i concorrenti erano attorno ai 4200, avevamo fatto un’analisi che aveva messo in evidenza come la ricaduta economica di 24 ore Castelli e Sportful Dolomiti Race fosse di circa 1 milione e mezzo di euro tra alberghi, b&b, ristoranti e altro», dice Piol. «Nelle ultime edizioni i concorrenti erano aumentati, arrivando a 4700, e dunque è salito anche l’indotto. Tutto questo non ci sarà. Una perdita pesante per il territorio. Pesante è anche la situazione legata alle mancate sponsorizzazioni: a contratti chiusi, abbiamo perso circa 200 mila euro. Stiamo cercando di far slittare i contratti stessi al 2021».
Già, il 2021. Come vede l’edizione del prossimo anno?
«Credo sarà difficile arrivare ai 4700 concorrenti dello scorso anno. Penso che i grandi eventi sportivi conosceranno una flessione di almeno un 10, un 15 per cento per quanto riguarda la partecipazione. Tanti appassionati, penso al ciclismo ma anche ad altri sport di grande partecipazione popolare come il podismo, avranno meno soldi in tasca ed inevitabilmente rinunceranno a qualche evento».
C’è il rischio che alcune manifestazioni, non disputate in questo 2020, non ripartano più?
«Sarà senz’altro così. Questo momento di difficoltà servirà a scremare l’offerta mondiale e italiana delle granfondo. In Italia attualmente ci sono circa 600 granfondo o pseudo tali, moltissime delle quali senza i requisiti organizzativi, sanitari e di sicurezza minimi. Penso che rimarranno solamente le manifestazioni che in questi anni si sono strutturate meglio. Per quanto ci riguarda, siamo una macchina che ha 25 anni di storia, ben oliata: non avremmo difficoltà a ripartire».
Nel frattempo non siete... scesi di sella.
«Bisogna costantemente inventare qualcosa, pensare positivo, darsi a fare. Ecco che domenica 3 maggio proporremo la Virtual Granfondo Sportful Dolomiti Race (se ne parla più diffusamente nella cronaca di Feltre), inserita nel circuito organizzato da Endu e che comprende altre granfondo italiane. In collegamento ci saranno, tra gli altri, Alessandro Ballan e Damiano Cunego. Ci piacerebbe poi fare qualcosa per il 21 giugno, data nella quale si sarebbe dovuta disputare la Sportful di quest’anno, e proporre, a fine estate o in autunno, il Monte Avena Day, una giornata dedicata a pedalare, in assenza di traffico, su e giù per le otto vie di ascesa verso Monte Avena e Croce d’Aune, sull’esempio di quanto avviene al Sellaronda Bike Day». —
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