Niente sposi in giunta. Dopo i confetti l’assessore si dimette

Trichiana. Marito e moglie sono incompatibili Samuele Bonetta lascia, Raffaella Da Ros resta vicesindaco

TRICHIANA. Moglie e marito possono dividere il talamo, ma non il tavolo della giunta comunale. Almeno a Trichiana, dove lo statuto dichiara incompatibili assessori che abbiano tra loro (o con il sindaco) rapporti di parentela “entro il terzo grado, di affinità di primo grado, di affiliazione e i coniugi”. Nella giunta del Comune della Valbelluna ci sono due neo sposi, o meglio c’erano, visto che Samuele Bonetta ha rassegnato le dimissioni.

Recentemente l’ex assessore alle politiche per il volontariato e all’associazionismo, alle frazioni e all’ambiente è convolato a nozze con il vicesindaco in carica, Raffaella Da Ros, ma l’articolo 25 dello statuto comunale ha imposto a uno dei due di lasciare il suo incarico. Marito e moglie, insomma, non possono fare parte della stessa giunta, a Trichiana, nemmeno se le nozze sono posteriori alle elezioni e all’insediamento.

Con un gesto “da cavaliere” Bonetta ha fatto un passo indietro e a partire dal consiglio comunale del 21 maggio (il primo di quest’anno) si è seduto tra i banchi dei consiglieri, pur mantenendo le deleghe che gli erano state affidate al momento della composizione della giunta. «Operativamente non cambia nulla», spiega il sindaco, Giorgio Cavallet. «Bonetta continuerà il suo lavoro, nei referati che aveva, solo che invece di farlo da assessore lo farà da consigliere».

Mantiene invece il suo ruolo di vicesindaco Raffaella Da Ros.

Pochi giorni dopo il consiglio in cui è stata data comunicazione delle dimissioni di Bonetta, la giunta ha approvato un piccolo intervento di allargamento della mensa all’asilo di Sant’Antonio Tortal. «In quella struttura ospitiamo 45 bambini, a cui vanno aggiunti quelli del nido integrato, circa una quindicina», continua Cavallet. «Mangiano su due turni, con questo intervento si dovrebbe risolvere la situazione».

Si tratta di un ampliamento minimo, pochi metri quadrati, con la demolizione di una parete e la realizzazione di un divisorio e di una parete attrezzata in vetro. Serviranno circa 5000 euro, che al momento non ci sono, ma che si conta di recuperare: «In quella scuola stanno procedendo i lavori per la centrale a biomasse», prosegue il sindaco. «Se alla fine si riuscisse a risparmiare qualcosa, si potrebbe destinare la cifra a quell’intervento».

Contestualmente verrebbe anche spostata la sala insegnanti, che si trova nel punto in cui verrebbe realizzata la parete in vetro. Il progetto è stato approvato in linea tecnica, ed è in un cassetto pronto ad essere tirato fuori quando ci sarà la disponibilità economica.

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