«Niente ticket all’ospedale per chi è morso dalle zecche»

È la proposta avanzata dal deputato De Carlo in attesa della gratuità del vaccino «In questo modo si tiene monitorato anche il fenomeno in tutto il Veneto»

BELLUNO

Eliminare temporaneamente il ticket che uno è costretto a pagare al pronto soccorso, se si presenta per farsi togliere la zecca presa durante un’escursione o direttamente nel giardino di casa.

È questa l’idea che lancia il deputato nonché sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, all’indomani del voto unanime a palazzo Ferro Fini a favore della gratuità per tutto il Veneto del vaccino contro l’encefalite da zecca.

«Si tratta di una proposta che mi è venuta, confrontandomi con gli stessi operatori sanitari», sottolinea il parlamentare di Fratelli d’Italia. «Questa esenzione dal ticket si potrebbe applicare finché non saranno trovate le risorse (6 milioni di euro, ndr)per garantire l’immunizzazione gratuita contro la Tbe», spiega De Carlo.



«Oggi chi si rivolge al Pronto soccorso di un ospedale per farsi togliere una zecca spende 25 euro se è un adulto, 4,5 euro se è un bambino», dice l’onorevole. Che prosegue: «Ormai si è creata, e a ragione visti i casi di encefalite registrati in questi primi mesi estivi, una sorta di psicosi generalizzata. Quindi questa iniziativa potrebbe diventare un modo per monitorare la situazione nelle varie province e un sistema per informare le persone sugli effetti del morso».



Il deputato di FdI annuncia l’intenzione di scrivere direttamente all’assessore veneto Luca Coletto e al governatore Luca Zaia per invitarli a sospendere il ticket sugli accessi all’ospedale «almeno finché non sarà gratuito il vaccino».

La proposta, però, rischia di aumentare ancora di più gli accessi ai reparti dell’urgenza-emergenza, andando ad accrescere i tempi di attesa dei codici bianchi, codice entro cui rientra la presenza di una zecca.

«Sono conscio che potrebbe succedere questo, ma ciò potrebbe diventare anche un sistema di prevenzione contro le malattie trasmesse da questi parassiti. Ricordo che Tbe e Borreliosi sono patologie gravi. E la prima può portare alla morte». —



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