Nipote senza colpe per la morte dello zio travolto dal tronco

Archiviata l’inchiesta a carico di Luigi Pellegrinotti di Tignes il familiare era rimasto schiacciato dalla pianta che tagliava
A Pieve d'alpago un signore trevisano si ferisce mortalmente tagliando un albero
A Pieve d'alpago un signore trevisano si ferisce mortalmente tagliando un albero

ALPAGO. Il giudice delle indagini preliminari Giorgio Cozzarini ha archiviato l’inchiesta nei confronti di Luigi Pellegrinotti, 62 anni di Tignes d’Alpago (assistito dall’avvocato Patrizia Morettin), inizialmente indagato per omicidio colposo per la morte dello zio Tiziano Daltin, l'anziano di 72 anni di Susegana, morto a novembre dopo essere stato schiacciato da un albero che stava tagliando, all'interno della sua proprietà, in via degli Orti a Pieve d'Alpago.

La procura della Repubblica di Belluno aveva deciso di iscrivere il suo nome nel registro degli indagati, con l'ipotesi d'accusa di omicidio colposo, in attesa che l'inchiesta chiarisse l'esatta dinamica e le effettive responsabilità dell'incidente. Il sostituto procuratore che si occupava del caso aveva anche disposto il sequestro di due motoseghe e di altri attrezzi da lavoro trovati sul luogo della tragedia.

Stando alla prima ricostruzione, Pellegrinotti e Daltin si trovavano in un bosco a fare legna. Era la tarda mattinata del 17 novembre scorso. Ad un certo punto, la cima del frassino, che stavano tagliando, s'incastrò tra due alberi. All'improvviso, dopo aver azionato la motosega e continuato il lavoro, la cima dell'albero si liberò e cadde all'indietro colpendo Daltin ad una gamba. L'anziano di Susegana finì a terra e venne schiacciato dalla pianta. Il nipote che era con lui cercò subito di liberarlo e chiamò i soccorsi. Ma quando i sanitari del 118, inviati dalla centrale operativa del Suem di Pieve di Cadore, arrivarono sul posto, la situazione apparve subito molto grave. Per una quarantina di minuti, i sanitari cercarono di rianimare Daltin, ma ogni tentativo risultò purtoppo vano.

Proprio ieri, il gip Cozzarini ha depositato le motivazioni dell’archiviazione dell’inchiesta nei confronti di Pellegrinotti. Nelle motivazioni, il giudice rileva che «la dinamica ricostruita ha consentito di affermare che l’unica responsabile dell’evento letale è da individuarsi nello stesso Daltin, non essendoci stata nessuna condotta del nipote, nemmeno concorrente, nella tragedia».

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