«No ai passi chiusi ma servono bus green»
AGORDO. «Partiamo dall'idea che avere meno auto in quota e nei luoghi turistici vuol dire avere più turisti». Walter De Cassan, albergatore agordino e presidente di FederAlberghi provinciale, pone questo concetto al centro della riflessione effettuata dal gruppo che, nell'ambito del progetto Aree interne, si è concentrato sul tema dei trasporti.
Le criticità di tale ambito sono state individuate in uno scarso utilizzo da parte di residenti e turisti dei mezzi del trasporto pubblico locale. Mezzi che non arrivano nelle frazioni più dislocate, collegate ai centri più grandi con infrastrutture carenti. Il gruppo dei portatori di interesse ha ipotizzato come soluzioni l'introduzione di nuovi mezzi del trasporto pubblico locale di ridotte dimensioni e a basse emissioni, la messa in sicurezza della rete viaria anche con nuove infrastrutture, l'analisi puntuale della reale domanda di trasporto pubblico locale degli utenti potenziali (residenti e turisti), l'introduzione di pacchetti di servizi di trasporto pubblico locale specifici per i turisti.
Per De Cassan, in particolare, il passaggio a un trasporto “green” è determinante per incentivare lo sviluppo turistico. «Prendiamo la questione della chiusura dei passi», dice, «se andiamo ad abbracciare la cultura verde e ambientalista quella questione viene meno. È però il pubblico che deve fare da capofila, da esempio, puntando su mezzi di trasporto alternativi, a basse emissioni. Certo stiamo parlando di sperimentazioni, ma credo che il privato potrebbe poi seguire a ruota».
Secondo De Cassan da un cambiamento di questo tipo tutti potrebbero trarre vantaggi. «La chiusura dei passi», dice infatti, «sarebbe un dramma per tutti; ecco perché serve dare attenzione alle politiche ambientaliste. Sappiamo che non è semplice portare il turista sui passi o comunque in montagna con i mezzi pubblici, non tanto per problemi logistici, quando perché è il turista stesso a non essere propenso a questa soluzione. Bisognerebbe incentivarlo a usare il mezzo pubblico con biglietti cumulativi per girare tutta la provincia, con sconti di vario tipo o con altre opportunità. Da albergatore posso dire che, anche nell'ottica del progetto Dolomiti Unesco, meno auto hai in quota e meglio è. Alla fine io sono convinto che avere meno auto non vuol dire portare meno turisti. Sarebbe esattamente il contrario».
D'inverno, visto che la gente si sposta sugli sci, il problema si pone meno. D'estate invece esplode. In tal senso De Cassan vede bene lo sforzo degli amministratori agordini di ampliare la rete delle piste ciclabili. «È un settore in continua ascesa», dice, «poi bisognerebbe anche dare la possibilità a chi lo vuole di caricare la bici sull'autobus e di avere punti in cui noleggiare le bici elettriche. Queste ultime sono sempre più richieste perché consentono di arrivare sui passi a chiunque».(g.san.)
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