No alla centralina per il Rifugio Trieste

Per la Provincia non è la soluzione migliore: ci sono già altre due domande di derivazione d’acqua sul Corpassa

TAIBON. «Sul Corpassa ci sono già due domande di centraline e comunque quello proposto per soddisfare le esigenze energetiche del rifugio non è il progetto migliore dal punto di vista ambientale». . Il gestore del Rifugio Capanna Trieste, Juri Dai Prà, ha presentato lo scorso 9 ottobre una domanda di concessione di derivazione d’acqua a uso idroelettrico con presa dal Rio Foram e restituzione nel torrente Corpassa, per soddisfare le esigenze energetiche del rifugio. Per il Settore Acque e Ambiente della Provincia il prosieguo della pratica era però condizionato dalla compatibilità del progetto con le esigenze di tutela dell’ambiente e dalla dimostrazione che la soluzione prospettata fosse «quella che presenta il maggior grado di tutela ambientale (la minore intensità d’impatto) tra un insieme di alternative possibili per il soddisfacimento delle esigenze energetiche del Rifugio Capanna Trieste».

Circa il primo punto la Provincia ha però evidenziato che sul Corpassa insistono già due domande di concessione (quella della ditta Aster e quella del Comune di Taibon). Motivo per cui, se valutato in cumulo con gli altri due, l’impianto chiesto da Dai Prà porterebbe a un’intensità di impatto alta. Le esigenze di tutela ambientale non verrebbero dunque rispettate. Una tale situazione di fatto vanifica anche la valutazione delle eventuali deroghe, concesse da disposizioni ministeriali, per le derivazioni ad uso idroelettrico per autoconsumo nelle località remote non servite dalla rete elettrica.

Tali deroghe, infatti, vengono concesse purché l’intervento rappresenti la migliore opzione ambientale. Palazzo Piloni ha consigliato al gestore di Capanna Trieste delle alternative alla centralina: l’allacciamento alla rete elettrica pubblica, la possibilità di avvalersi degli impianti idroelettrici esistenti lungo la Val Corpassa e l’installazione di un gruppo elettrogeno in apposito locale dotato di pareti fonoassorbenti. Tramite il suo architetto, Dai Prà ha cercato di dimostrare da un lato l’impossibilità di realizzare un volume fuori terra per ospitare un generatore (che produrrebbe emissioni gassose e coinvolgerebbe matrici ambientali maggiori rispetto a una centralina idroelettrica); dall’altro la difficoltà alla costruzione di un impianto a biomasse per la climatizzazione del rifugio. Argomenti che non hanno convinto la Provincia del fatto che, anche se non ci fossero le richieste di Aster e Comune, la realizzazione della centralina fosse la «migliore opzione ambientale possibile». Palazzo Piloni ha quindi determinato «l’improcedibilità dell’istanza», spiegando che sul Corpassa insistono già due domande di concessione della ditta Aster e dal Comune di Taibon. Nel caso in cui le due richieste venissero rigettate, Dai Prà potrà chiedere la riammissione della sua domanda di derivazione dell’acqua del Rio Foram e del Corpassa. —

 

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