No alla violenza sulle donne, in piazza per dire «basta»

Numerosi gli eventi nella giornata internazionale dedicata a questa piaga. In provincia come in Italia: una donna su cinque è vittima di soprusi

BELLUNO

Dopo l’intensa e significativa serata condotta a Feltre da Lorella Zanardo a commento del suo documentario “Il corpo delle donne”, anche BellunoDonna si sta preparando a celebrare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, con una manifestazione che riempirà piazza dei Martiri, domani, dalle 10. Una manifestazione per dire: “Basta violenza contro le donne!”, per smascherare fatti clamorosi accaduti anche vicino a noi, per incoraggiare le donne a denunciare le violenze subite, a vincere l’omertà e il falso pudore, a non lasciarsi intimidire nemmeno da certe sentenze del tribunale, come quella abbastanza recente che, a Belluno, ha praticamente prosciolto un… (è difficile definirlo “uomo”) che ha stuprato una donna minacciandola con un’ascia.

La manifestazione vuole sensibilizzare tutta la popolazione al problema, perché è un fenomeno che coinvolge tutti, nessuno può dire: “Non mi riguarda” e dovremmo tenere alta la guardia, non solo il 25 novembre, ma tutti i 365 giorni dell’anno. Secondo le statistiche il fenomeno della violenza sessuale, fisica e psicologica sulle donne viene prima degli incidenti e delle malattie, come causa di morte. Dice la presidente di BellunoDonna, Anna Cubattoli: «L’Organizzazione mondiale della sanità definisce la violenza contro le donne, un crimine contro l’umanità». E poi, statistiche alla mano, aggiunge cifre davvero raccapriccianti: «Nei paesi industrializzati ha subito o subisce violenza una donna su 5, in quelli non industrializzati, una su 3.» E parlando del nostro territorio: «Sappiate che anche la Provincia di Belluno riporta gli stessi risultati (una su 5). E’ una violenza trasversale che colpisce ogni classe sociale, e che deriva sempre da un uomo: un marito, un compagno, un fratello…una persona che appartiene alla sfera familiare, mentre quella che viene da uno sconosciuto occupa una percentuale molto bassa. Questo la dice lunga sul fatto che il fenomeno è ancora sotterraneo in quanto è più facile denunciare uno sconosciuto che un familiare».

L’Associazione BellunoDonna, dal 2004, ha reso funzionante il Centro omonimo, grazie al contributo del Comune di Ponte e del Centro servizi volontariato, con una linea telefonica dove operatrici esperte rispondono alle richieste di aiuto. A Feltre, in collaborazione con l’Associazione bellunese, la Commissione Pari Opportunità promuove un’iniziativa di sensibilizzazione con l’uso di sacchetti per il pane con un messaggio efficace e forte: «…per molte donne la violenza è pane quotidiano…».

Lina Beltrame

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