«No alle slot nei pressi di scuole e chiese»

Fonzaso, la giunta vara il regolamento che fissa un limite di 500 metri. La minoranza: così si crea disparità tra i locali
Italy, Val D'Aosta, Saint Vincent, people at slot machine
Italy, Val D'Aosta, Saint Vincent, people at slot machine

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FONZASO. Nessuna slot machine nei bar fino a cinquecento metri dai siti sensibili, dalle scuole alle chiese, in prossimità di giardini e parchi pubblici, fermate degli autobus e ambulatori dei medici curanti.

Lo ha deciso la giunta di Fonzaso, su iniziativa dell’assessore alle politiche sociali Daniele De Marchi, che martedì alle 20 presenterà in consiglio il regolamento per prevenire l’insorgenza e contrastare la diffusione della dipendenza da gioco d’azzardo patologico.

Il regolamento è un segnale politico, dice la portavoce dell’amministrazione Liuba D’Agostini, che non può avere effetto retroattivo dall’entrata in vigore. Ciò significa che nei bar fra Fonzaso e Arten, la maggioranza dei quali sono dotati di “sala giochi”, non verranno fatte rimuovere le slot.



Ma non potranno più esserne installate, qualora si aprano nuovi esercizi o si cambi gestione di quelli esistenti. Intanto, sarà fatto obbligo a tutti gli esercizi commerciali di apporre cartelli, se non a caratteri cubitali almeno visibili a distanza, che riportino in varie lingue (da quella italiana, più appariscente, a inglese, francese, spagnolo, albanese, romena, russa, araba e cinese) le informazioni sui rischi correlati al gioco. E le informazioni sui servizi di assistenza alle persone con patologie affette da Gap (gioco d’azzardo patologico).


All’interno il regolamento impone poi di esporre materiale informativo predisposto dalle aziende sanitarie e di segnalare la presenza sul territorio di gruppi di auto-mutuo aiuto e di servizi pubblici per riconoscere e contrastare la dipendenza.

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Il primo segnale l’amministrazione Slongo lo aveva già dato quando, all’indomani dell’insediamento della amministrazione, una società aveva chiesto di insediare una sala giochi in zona industriale ad Arten. La risposta era stata un no categorico.

«Il regolamento che ci accingiamo ad approvare in consiglio», dice Liuba D’Agostini, «è frutto di uno studio meticoloso che sonda la materia a livello giurisprudenziale e che recepisce due sentenze che danno ragione a questa scelta. Abbiamo valutato bene i rischi, anche di eventuali ricorsi al Tar, ma crediamo che la salute dei cittadini che scivolano in una delle derive peggiori del terzo millennio, valga infinitamente di più di un diritto di impresa».

Il regolamento sarà approvato, quasi per certo, a maggioranza, con il voto contrario del gruppo minoritario Orizzonte Comune. Quando la bozza è stata presentat in commissione consiliare, alla presenza anche degli esponenti di minoranza, l’accusa è stata che, in questa maniera, si sarebbero penalizzati i bar vicini ai tanti siti sensibili indicati nel regolamento, e avvantaggiati gli altri. In questo modo, secondo la minoranza, si verrebbe a creare una sperequazione a fronte di un problema comune a tutti gli esercenti, cioè sbarcare il lunario e pagare l’affitto con i proventi delle slot.

Laura Milano

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