No allo spostamento, mille firme
FELTRE. «Ci trattano come fioriere, spostandoci a loro piacimento in base a dove preferiscono dislocarci». È quello che pensano gli ambulanti del mercato promotori di una raccolta firme iniziata una settimana fa e proseguita ieri contro lo spostamento dei banchi del venerdì con lo slittamento del baricentro verso largo Castaldi e via Roma aperta al traffico. Ma il riassetto che partirà l'8 novembre come stabilito nell'ultimo incontro tra l'assessore al commercio Sabrina Bellumat e i rappresentanti delle associazioni di categoria, a molti non piace: «Sono 48 su 60 i venditori sfavorevoli e l'amministrazione non ci sente», tuona Vanni Curto, uno dei promotori della petizione forte già di un migliaio di firme (più di cento solo ieri mattina nel punto di raccolta allestito vicino al suo banco ortofrutticolo). «In municipio non ascoltano ragioni delle proposte che abbiamo fatto noi. Ci sono problematiche da risolvere, innanzitutto in occasione delle manifestazioni, quando un terzo del mercato lungo tutto largo Castaldi fino alla fontana ci si troverà in mezzo. Vorremmo sapere quale sarà il comportamento del Comune, come pensa di organizzarsi: chi sposta, noi o loro?», incalza il commerciante. «Poi ci sono i camion grossi della frutta e verdura, che si vengono a trovare al centro mercato per il carico e scarico della merce con ostacoli per gli altri. In più c'è il pesce, che ha un cassone scarrabile e non può metterlo con una certa pendenza. Sono problemi che abbiamo fatto notare dal primo giorno, senza contare il fatto che spostandosi in questo momento di crisi ci rimettono tutti. Il progetto è di otto anni fa e di conseguenza inadatto alla realtà di oggi». Gli fa eco Silvio Beghetto: «Che ci lascino qui», incalza. «Il nostro è un articolo pesante da trasportare (frutta e verdura), vogliono spostarci più su e per le persone anziane non è il massimo dover fare strada in più». Sulla stessa linea anche Attilio Andretta: «Stiamo bene dove siamo e se viene fatto lo spostamento, allora che il venerdì ci mettano nella stessa posizione del martedì. Abbiamo mezzi ingombranti e se qualcuno vuole prendere dieci casse di roba, in mezzo al mercato, distante dall'auto, non arriva più». Anche accanto al banco del formaggio di Alessandro Girotto c'è un foglio per la petizione: “Gentile cliente metti la tua firma per il non spostamento del mercato del venerdì”. Perché? «Sono 41 anni che esercito la professione e stanno rovinando uno dei mercati più belli, funzionale e dove la gente ha tutto a portata di mano», dice Girotto. «Non riesco a comprendere a cosa serva aprire via Roma alla viabilità. Non ha nessun senso: spostano un'area attrezzata per il pesce che è costata fior di quattrini per portarla in una posizione non favorevole né logica». È il ragionamento che fanno anche altri dell'abbigliamento: «Non è giusto che i banchi del formaggio vadano al sole, per quanto siano ben attrezzati. Poi il polo del pesce era stato portato giù nel 1989 dagli alberoni in via Roma, realizzando appositamente l'area con gli scarichi in pendenza mentre adesso vogliono rimetterlo in Campo Giorgio, dove dopo l'ultimo temporale i tombini erano intasati. È la realtà dello spostamento che non va bene». Contraria pure Daniela Damiani: «Si rovina il mercato», commenta. «Abbiamo già visto con il cambio di posizione del martedì di più di dieci anni fa che il lavoro non è andato in crescendo ma in calo. La gente è abituata a vederti in un certo posto e fa fatica a cercarti».
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