Noal, gli scavi sono fermi ma il Comune investe

Sedico. La giunta Deon vara una campagna di “visibilità” per l’area archeologica Pannelli info e aula didattica. Sperando che la Regione rifinanzi le campagne
Di Alessia Forzin

SEDICO. Pannelli informativi lungo i percorsi e l'aula didattica in cima alla torre. Sarà potenziato e reso più “visibile” il sito archeologico di Noal.

Dopo le numerose campagne di scavo, che hanno portato alla luce reperti importanti, e dopo la costruzione della torre che richiama quella originaria dell'antico Castelliere, è cominciata la fase della valorizzazione del sito di Noal.

Questa mattina la giunta sedicense approverà il progetto esecutivo del secondo stralcio dei lavori previsti nell'area del castelliere. Sono finanziati in parte dalla Regione, con 50 mila euro, in parte dal Comune, che metterà una quota di cofinanziamento di 25 mila euro.

«Con questo stralcio renderemo maggiormente fruibile il sito archeologico», spiega il sindaco, Stefano Deon. «Allestiremo l'aula didattica nella torre, mettendo dei pannelli informativi e delle teche, posizioneremo le tabelle sui percorsi per la visita al sito e saranno anche rimodellate alcune collinette di scavo».

Interventi che vanno nella direzione di agevolare il turista che si approccia con curiosità e voglia di conoscere al sito archeologico di Noal, molto importnte dal punto di vista del ritrovamento dei reperti e della storia delle popolazioni che abitarono questa provincia nel tempo remoto.

Oggi se non si è accompagnati da una guida è difficile capire cosa si sta osservando ed è difficile capire anche l'importanza di alcuni ritrovamenti: «Con questo progetto chiunque potrà muoversi nell'area e sapere cosa sta visitando», precisa Deon.

In futuro bisognerà pensare anche a strutturare meglio la gestione del sito: «Attualmente è in mano a un gruppo di volontari, coordinato da Gianni De Vecchi, la persona che più di ogni altra ha lavorato per riportare alla luce una parte importante della storia del nostro territorio», conclude il sindaco. «Da qui in avanti, però, vogliamo strutturare il sistema, creando delle guide e formando delle persone che siano in grado di accompagnare i turisti nel sito. Sarà un lavoro di cui ci occuperemo nei prossimi mesi».

Le campagne di scavo, invece, si sono interrotte, a causa della mancanza di risorse a disposizione per far sì che possano essere riportati in luce altri “pezzi” e reperti.

Venivano finanziate annualmente dalla Regione, il Comune metteva la sua quota ma da due anni a Noal gli archeologi non scavano più.

«Un sito di tale importanza avrebbe bisogno di ulteriori approfondimenti», segnala Deon. «Speriamo di trovare risorse per farli».

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