Noemi: «Rossa è la mia anima»
La cantante sta preparando il concerto di sabato a Longarone, apertura del tour
Rosso. Come i suoi capelli, ma anche come il fuoco della passione che le brucia dentro. Rosso come l'energia che emana dal suo sorriso, o come quella voglia di raccontare una storia attraverso la musica. E rosso, anche, come quella paura che dice di provare quando pensa che tra 10 giorni canterà per un'ora sul palco dell'Heineken Jammin Festival, nel giorno di Vasco. «Il rosso sono io».
Il rosso è Noemi, che ieri ha incontrato la stampa per una chiacchierata all'hotel Posta di Longarone, dove alloggia in questi giorni. La cantante sta preparando il suo tour estivo, che la porterà a toccare stadi, piazze e Festival. «Ci tenevo a far parte di belle manifestazioni, perchè quando fai musica vuoi essere nelle situazioni che più ti rispecchiano».
Hai costruito un tour molto vario, con gli stadi (ad aprire i concerti di Vasco) e tante piazze.
«Mi piace suonare nelle piazze, perchè mi considero ancora un'emergente, e mi piace andare a prendermi il pubblico nelle piazze».
E' la tua seconda volta nel Bellunese (l'anno scorso cantò a Sedico,
ndr
).
«Si sta molto bene qui. L'anno scorso avevo paura di trovare un pubblico freddo, perchè sai, al nord... invece mi sbagliavo, è stato uno dei più caldi. Non vedo l'ora di fare la mia serata qui».
A proposito di Longarone. Hai avuto modo di visitare la città e la diga?
«Sì, ci sono andata. Ero molto curiosa di vedere, di toccare con mano quello di cui avevo solo sentito parlare, ed è stata un'esperienza molto toccante. Il Vajont fa parte della storia d'Italia, ma vedere le lapidi di chi è morto mentre lavorava è stato emozionante e atterrente».
Veniamo al tour. Come sarà l'allestimento?
«Mi piace l'idea di portare la gente per un paio d'ore in un altro posto. Sarà uno show con dei coristi, due schermi, un bel gioco di luci. E poi canterò delle cover, "La cura" di Battiato per esempio. Spero di essere all'altezza, è un pezzo difficile».
Il tuo disco si chiama "RossoNoemi". Rosso solo per i capelli?
«Parte da lì, ma il rosso è il colore della mia anima. Sono grintosa, passionale, e testarda anche. Il rosso è il carisma, la voglia di essere diretti con il pubblico, perchè attraverso le canzoni gli racconti una storia».
Il primo singolo lo ha scritto Vasco. Come hai fatto a farti scrivere una canzone da lui?
«Ah non lo so nemmeno io! Avevo detto in un'intervista che gli avrei lavato i piatti per un mese se l'avesse fatto, gli hanno mostrato il giornale e lui si è documentato su di me, rimanendo colpito dal mio modo di cantare. Ci siamo conosciuti e ha scritto "Vuoto a perdere", una canzone bellissima, un testo coraggioso. C'è un pezzo di me dentro.»
Parliamo di X Factor, che ti ha lanciata. Cosa ha rappresentato per te?
«Morgan mi ha fatto riscoprire la musica nera, e anche cosa mi sarebbe piaciuto cantare in italiano. Non mi vergogno di averlo fatto, chiedo solo la possibilità di andare avanti. Spesso fare un talent dà l'impressione di essere arrivati. Non è così, bisogna creare l'affezione nel pubblico, perchè la questione non è arrivare, ma durare».
Consigli per i giovani che vogliono prendere questa strada?
«Studiare. Non tutti possono fare questo lavoro perchè ci vuole una predisposizione o si cade nel ridicolo. Imparate uno strumento, mettete su una band».
Sei un po' una portabandiera per le nuove generazioni.
«Ma dai, davvero?».
Sì, sei molto richiesta, anche in radio.
«Non lo percepisco, seguo la mia strada. Sento solo il peso di rappresentare me stessa, con coraggio, perchè se rappresenti gli altri perdi la tua essenza».
Ma alla fine Noemi cosa vuole fare da grande?
«E fatemi fare sto mestiere!». Lo dice ridendo, ma lo vuole davvero. «Il difficile è tenere duro, perchè c'è tanta gente che vuole dirti chi sei, o sembra sapere chi puoi diventare. Invece solo tu lo sai».
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