«Noi, impiantisti lasciati da soli»
CORTINA. «Gli impianti a fune non possono continuare da soli a portare avanti le località turistiche».
Il grido d'allarme lo lancia Enrico Ghezze, presidente del consorzio Impianti a fune di Cortina, San Vito, Auronzo e Misurina. I dati sulle vendite degli skipass nel periodo natalizio segnano un calo rispetto allo scorso anno del – 4% per quanto riguarda lo skipass di valle e del –12% per il Super Ski Dolomiti. Calo che cresce se si raffronta a due stagioni fa, quando non ci furono né i problemi attuali dovuti alla carenza di neve né i problemi opposti dello scorso anno dovuti al black out e alla troppa neve.
«I dati non sono così negativi», premette Ghezze, «anzi Cortina è la località che perde meno rispetto ad altre. Solo Sesto Pusteria viaggia col segno più. Il dato complessivo degli skipass di valle su Cortina è infatti del -4%, ma su altre zone del Bellunese o del Trentino si arriva a -35%. Negli ultimi 10 giorni c'è poi stato un recupero anche per quanto riguarda il Dolomiti Superski, che a lunedì chiudeva a -12% ma era sotto del 20%. Le proiezioni fino al 12 gennaio sono poi positive. Abbiamo venduto parecchie tessere settimanali, segno che in questi giorni rimarranno turisti in zona. I connazionali si sa che con l'Epifania tornano a casa, in quanto riprendono a lavorare e riaprono le scuole, ma gli stranieri si fermano. Ci sarà poi il fine settimana della Coppa del mondo che contribuirà sia a riempire Cortina e sia a far vedere al mondo che a Cortina si scia. Tuttavia non va dimenticato che le spese che stiamo affrontando per fare la neve artificiale sono mastodontiche. Abbiamo un calo di passaggi e di vendite di skipass dovuto al fatto che non tutti gli impianti hanno aperto per Natale, dato che neve naturale non ne è venuta. Nonostante questo clima avverso gli impiantisti hanno garantito il pienone alle località turistiche. Se le società impianti non avessero creato la neve artificiale con spese enormi i turisti non sarebbero arrivati. C'è stato un incontro», continua Ghezze, «tra i vertici Anef e il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi alcuni giorni fa per ribadire la problematica. Non si può più pensare che le società impianti da sole possano gestire inverni come questo e spendere milioni per far decollare il turismo, a vantaggio dell’intero comparto. Non riceviamo nessun contributo né da parte delle associazioni di categoria, come rifugisti, albergatori, commercianti, né da parte delle amministrazioni comunali. In sostanza paghiamo solo noi per garantire il pienone a tutti. In tempi di clima favorevole lo si può anche accettare, ma con due inverni come lo scorso e questo bisognerebbe avere un aiuto. L'Amministrazione ampezzana, che si è impegnata per oltre due milioni per il golf, avrebbe dovuto investire la stessa cifra ad esempio per la realizzazione del lago artificiale che l'Ista ha costruito e si è pagata a In Po' Drusciè. Senza il lago, le gare di Coppa quest'anno sarebbero saltate. L'opera da oltre due milioni la doveva pagare il Comune. Io credo che si debba iniziare a ragionare in maniera lungimirante», conclude Ghezze, «e non si possa solo pretendere che le società impiantistiche facciano i miracoli senza aiuti».
Alessandra Segafreddo
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