«Noi piccoli negozi, presidi delle frazioni»

“La Bottega di Sois” resiste: «I clienti? Soprattutto anziani, vengono anche per fare due chiacchiere»

BELLUNO. La voce di chi resiste. Le piccole botteghe di frazione stanno scomparendo, schiacciate dal modello del centro commerciale e dalla mentalità dell’auto e del consumo sfrenato. Ma c’è ancora qualcuno che lotta per sopravvivere e non lasciar morire una parte importante del tessuto sociale del territorio.

A Sois, Luca Val e sua suocera Maria Angela Da Riz mandano avanti dal 2014 “La Bottega di Sois”, un alimentari rilevato da una vecchia gestione che punta su prodotti del territorio e sulla qualità per fronteggiare le offerte dei supermercati: «Vendiamo i formaggi delle latterie locali di Camolino, Sedico e Tisoi», racconta Luca. «All’inizio i clienti non sembravano troppo interessati, però, se si convincono a provare, capiscono che stai proponendo qualcosa di speciale e imparano ad apprezzarlo. Una cosa che tanti non sanno», aggiunge, «è che se si comprano gli stessi formaggi nei centri commerciali si pagano anche la gestione e il trasporto, quindi, paradossalmente, sono meno cari quelli che vado a prendere io con la macchina e che poi vendo nel mio negozio. Se altri prodotti costano di più che da altre parti è solo perché non posso permettermi di comprare la merce a bancali, come un supermercato, ma a scatole». Consigliare i clienti e proporre prodotti delle nostre zone rientra in quel rapporto di fiducia che si può trovare solo nelle piccole realtà e che fa parte di quel tessuto sociale del territorio che continua a sfilacciarsi e che perdiamo sempre di più con l’avanzare degli anni. «Oramai, a parte gli anziani, tutti sono abituati a prendere l’auto e andare a fare la spesa lontano» spiega Luca «però i piccoli alimentari rimangono importanti per chi non può muoversi o chi non ha l’auto, abbiamo già visto da altre parti che quando chiude un negozio queste persone si trovano abbandonate, non solo perché non possono più fare la spesa, ma anche perché entrare nel negozio sotto casa vuol dire incontrare un vicino, fare quattro chiacchere e passare il tempo. È un vero servizio per i cittadini che va ben oltre le compere di tutti i giorni. Io mi occupo anche di consegne a domicilio, ci conosciamo tutti, e il legame che ho con le persone che mi invitano a casa per un caffè o per parlare è molto bello e importante». Il buon rapporto con la clientela è testimoniata anche dai social, su Facebook, ad esempio, non mancano i commenti di stima e apprezzamento della gente che sottolineano la bontà dei prodotti e soprattutto la cortesia dei titolari. «Da quando hanno chiuso l’ufficio postale a Sois, che attirava in paese gente anche dalle località vicine» continua Luca «la comunità e le botteghe ne hanno risentito. Purtroppo non ci si rende conto dell’importanza delle piccole attività finché non chiudono, cioè quando è troppo tardi. Se tutti spendessero anche solo uno o due euro nel mio negozio, senza per forza rinunciare a fare la grande spesa nei supermercati, si vivrebbe bene, invece così a malapena si sopravvive, e quando arrivano le tasse sono dolori».

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