«Noi usiamo solo acqua e aria di altre cose so poco o nulla»

CORTINA. «Siamo contenti che venga ulteriormente confermato che la neve che produciamo sia risultato di acqua raffreddata». Così Enrico Ghezze, presidente impianti a fune di Cortina, San Vito,...

CORTINA. «Siamo contenti che venga ulteriormente confermato che la neve che produciamo sia risultato di acqua raffreddata».

Così Enrico Ghezze, presidente impianti a fune di Cortina, San Vito, Auronzo e Misurina, che da anni si batte affinché passi il messaggio che la neve artificiale non è dannosa.

«Qui da noi lo sanno tutti che usiamo solo acqua», dichiara, «si conoscono anche i laghi artificiali da cui la preleviamo; ma chi viene da fuori crede che ci siano chissà quali prodotti per creare la neve, forse perché i tracciati da sci sono magnifici nonostante l’assenza di quella naturale. Noi, per fare ulteriore chiarezza sul tema, già nell’inverno 2012-2013 avevamo commissionato al Centro analisi chimiche di Rubano l’analisi dei nostri impianti di innevamento e della neve creata. Il lavoro, coordinato dal dottor Giorgio Berto, analizzò l’acqua prelevata dai cannoni e la neve immediatamente prodotta. I dati di acqua e neve prodotta erano gli stessi: significava che la neve era green».

Le operazioni di controllo effettuate dai Carabinieri vanno alla ricerca di additivi o sostanze batteriche proibite che consentono di creare la neve anche a temperature più alte.

«Qui non abbiamo mai utilizzato niente altro se non acqua e aria», spiega Ghezze, «e non saprei nemmeno di che sostanze si stia parlando. Negli anni '80 era stato lanciato un prodotto creato da un batterio che veniva utilizzato in Svizzera; ma era costosissimo e dava pochissimi vantaggi in quanto permetteva di creare neve con un paio di gradi in più di temperatura, rispetto al normale. Altre sostanze onestamente non ne conosco».

Sempre negli anni 80, in America si usava una proteina criogenica: pseudomonas syringae. Scoperta nel 1975, la sua azione modificava le molecole d’acqua e favoriva la loro cristallizzazione, anche in caso di temperature non basse. Questa sostanza in Italia è proibita.

Altri, sempre oltre oceano, utilizzano batteri green, presenti in natura su differenti specie vegetali, quali frumento, avena e orzo e le cui cellule liofilizzate sono impiegate come additivi nella produzione di neve artificiale. L’impiego di questi additivi consente di ottenere una maggiore quantità di neve, più leggera e lavorabile.

Indagini condotte negli Usa ed in altre nazioni non sembrano evidenziare effetti collaterali nell’impiego di questi additivi ed attualmente circa la metà dei comprensori sciistici in Nord America li utilizza. (a.s.)

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