Non ci sono più pazienti per l’ambulatorio solidale
BELLUNO. Aperto due anni fa per dare un servizio alle persone in grave difficoltà economica, oggi l’ambulatorio solidale di Castion deve cambiare pelle. Da tempo le richieste di visite specialistiche sono diminuite, fino ad azzerarsi. E sì che nell’ambulatorio, allestito nella Casa del dottore, operano professionisti di un certo livello. A ideare l’iniziativa era stato il dottor Turi, ex primario di ortopedia al san Martino di Belluno, che aveva coinvolto molti colleghi per fornire consulenze mediche gratuite in numerose specialità, come ortopedia, pediatria, medicina interna, cardiologia, broncopneumologia, urologia, ematologia, geriatria, chirurgia.
All’inizio l’idea ha funzionato, ma da tempo nessuno chiama. Il motivo è da ricercare nel sistema scelto per aiutare chi non può permettersi una visita. La persona prima deve andare dal suo medico di base, che prescrive la visita, ma la certificazione di indigenza va fatta dal Comune. «Questo sistema ha complicato le cose», spiega il consigliere Francesca De Biasi, che ha seguito il progetto fin dall’inizio. «Inoltre i medici di base tendono a mandare le persone che hanno bisogno di una visita direttamente in ospedale, così che possa essere seguito fin dall’inizio dalla struttura sanitaria se avrà bisogno di ulteriori esami».
Così al team di medici che aveva fondato l’associazione Noi per voi non resta che cercare di trovare un altro modo per aiutare chi è in difficoltà. «È necessario riadattare il servizio in base alle esigenze che ci sono», conclude la De Biasi. I medici potrebbero per esempio mettersi a disposizione per consulenze o attività di divulgazione.
L’ambulatorio era stato aperto a gennaio 2015 nella Casa del dottore, nota a Castion per essere sempre stata la sede del medico di base. Poi negli anni è stata utilizzata anche come alloggio per persone anziane autosufficienti. Adesso il consigliere Celeste Balcon chiede che torni alla sua funzione originaria. Anche perché è andato in pensione un medico di base, e la nuova dottoressa arrivata potrebbe operare proprio lì. «Ma sembra ci siano ombre e ostacoli di tipo amministrativo burocratico circa l’idoneità dei locali», scrive Balcon in una interrogazione con la quale chiede al Comune se non possa fare i lavori necessari per rendere i locali idonei ad ospitare un ambulatorio medico.
«Non è possibile per svariate ragioni, come gli spazi insufficienti», spiega il sindaco Massaro. «Ma la nuova dottoressa di medicina generale potrà operare in via De Amicis: ha ottenuto un’autorizzazione temporanea che le servirà per effettuare i lavori di adeguamento nei locali. Il problema dunque mi sembra superato».
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