Non consegna gli atti impiegato postale nei guai

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per un addetto alle raccomandate che ha contestato l’autenticità della delega al figlio firmata da un’anziana
Di Irene Aliprandi

BELLUNO. L’anziana madre, invalida e impossibilitata a muoversi di casa, stava aspettando la notifica di alcuni atti giudiziari molto importanti e aveva delegato il figlio al ritiro degli incartamenti. Arrivato allo sportello dell’ufficio postale con tutti i documenti necessari, però, l’uomo si è ritrovato davanti un impiegato particolarmente zelante.

Il procuratore della Repubblica, Francesco Saverio Pavone, ha chiesto il rinvio a giudizio di Mario Cerri, 53 anni, residente a Belluno e addetto allo sportello raccomandate dell’ufficio postale di Agordo, con l’accusa di rifiuto (omissione) di atti d’ufficio.

Il fatto risale al 14 dicembre 2013, quando un uomo di Taibon Agordino si è rivolto all’ufficio postale per ritirare una raccomandata con atti giudiziari che per ragioni di giustizia dovevano essere recapitati alla madre al più presto.

Cerri, dopo aver controllato i documenti di identità e la delega, avrebbe contestato l’autenticità della firma della donna, rifiutandosi di consegnare la raccomandata al figlio. L’uomo, che lavora fuori zona ed era libero solo quel giorno, ha cercato in tutti i modi di convincere l’impiegato, anche chiamando in aiuto i carabinieri, ma l’impiegato (difeso dall’avvocato Pierluigi Cesa) è rimasto fermo nella sua decisione di trattenere gli atti, convinto che la firma contenuta nella delega non fosse autentica. A quel punto è scattata la denuncia che ha portato alle indagini della procura per l’accertamento dei fatti e giovedì il procuratore ha chiesto il rinvio a giudizio per Cerri.

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