Non è un alunno, il “prof” lo rincorre fino in stazione
BELLUNO. Un inseguimento a tutta velocità. A piedi. Decine di passanti hanno assistitito ieri mattina, allibiti, all’agile corsa di giovane che attraversava piazzale Martiri delle Foibe per poi entrare di gran carriera nella stazione dei treni, seguito a breve distanza da un uomo.
Ad accorgersene anche gli agenti della Polfer di Belluno che, notati i due inseguirsi anche a ridosso della banchina ferroviaria, li ha fermati e accompagnati negli uffici per gli accertamenti di rito.
Controlli dai quali è emersa la reale natura dell’inseguimento. Dopo essersi qualificato come un insegnante delle scuole medie “Ricci”, l’uomo ha riferito di come poco prima, all’interno dell’istituto scolastico di via Cavour, avesse notato nei corridoi la presenza del giovane, capendo subito che non si trattava di uno studente della scuola. A quel punto, vistosi scoperto, il giovane (un 17enne di origine marocchina) se l’era data a gambe levate, percorrendo di corsa i corridoi e guadagnando l’uscita dell’istituto. Nonostante la freschezza atletica del ragazzo, il professore non ha desistito, inseguendo il giovane nel piazzale, fino alla stazione.
Il minore, una volta identificato, si è giustificato sostenendo di essere entrato a scuola per fare uno scherzo ad alcuni amici, ma per lui potrebbe ora scattare un procedimento per interruzione di servizio pubblico, con conseguenti guai di natura penale.
Scuole medie “Ricci” già scosse in questi giorni da altre vicende, ancor più serie. Da settimane, infatti, vengono segnalate aggressioni e risse tra gli studenti dell’istituto e i pari età della scuola Nievo: un astio ribadito in diverse occasioni a suon di insulti, calci e pugni. Fatti troppo eclatanti per non arrivare sulla scrivania del preside Concetta Spadaro, dirigente dell’istituto comprensivo Belluno 1, di cui fa parte la scuola media Ricci. «In qualità di preside ho adottato tutte le misure consentite dal mio ruolo ma, seppur preoccupanti, soprattutto perchè riguardano minori, sono episodi che si sono sempre registrati al di fuori delle mura scolastiche».
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