«Non si baratta il destino di Sappada»

SAPPADA. No ai fondi di confine in cambio della rinuncia, da parte di Sappada, a passare col Friuli. Sì al confronto con la presidente Serracchiani sulla possibile aggregazione del Bellunese al...
Stefano Da Rin Puppel-Perona-Sappada-Consiglio Comunale Straordinario
Stefano Da Rin Puppel-Perona-Sappada-Consiglio Comunale Straordinario

SAPPADA. No ai fondi di confine in cambio della rinuncia, da parte di Sappada, a passare col Friuli. Sì al confronto con la presidente Serracchiani sulla possibile aggregazione del Bellunese al Friuli. È la posizione del movimento Bard che scende in campo a sostegno dei referendari sappadini. Il Bard, in sostanza, dice no a Bressa, De Menech e Piccoli che hanno proposto il ripristino dei fondi Letta. «Non si può barattare il destino dei sappadini con un semplice sistema di contributi e sostegno. I fondi di confine non possono sopperire alla mancanza di interesse politico per i territori periferici; servono politiche serie per i territori montani, che solo con un'autonomia reale il Bellunese può ottenere. I fondi sono una piccola boccata d'ossigeno per i comuni, ma - in assenza di risposte serie - se si vuole dare sviluppo e speranza a queste terre servono cifre più importanti. Serve quindi un incremento delle risorse per i fondi di confine, ora troppo limitati per rispondere a tutte le emergenze e le situazioni provocate da anni di non-politica per la montagna».

Quanto alla proposta di Serracchiani, il Bard chiede un confronto immediato, purchè non sia al ribasso. E per Sappada, contrappone al comportamento della Provincia di Belluno quello, a loro dire più virtuoso, della Provincia di Udine. Mercoledì prossimo, infatti, a Udine il consiglio provinciale, su proposta di tutti i gruppi consiliari, approverà un ordine del giorno per sollecitare una rapida discussione del disegno di legge per evitare l'insabbiamento di Sappada e lo slittamento alla prossima legislatura. «Un segnale forte, visto che per la terza volta dal 2008 Sappada trova il sostegno di Udine in consiglio provinciale». (fdm)

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