Non si ferma l’arrivo di migranti
Una dozzina di persone è attesa nel Bellunese, 500 in tutto il Veneto
BELLUNO. Ormai i giornali lo definiscono l’esodo infinito: parte dal nord Africa e arriva fin sulle Dolomiti. Una dozzina di migranti sono attesi nei prossimi giorni in provincia di Belluno. Fanno parte di un ben più numeroso gruppo inviato in Veneto.
Due giorni fa sulle coste calabresi e siciliane sono arrivati, sia a bordo della Marina Militare e sia a bordo di navi gestite da associazioni non governative, altri 5mila migranti.
Tra oggi e domani ne arriveranno altri 8.500. Quindi, in totale, in tre giorni consecutivi, i richiedenti asilo che saranno sbarcati nei porti di Palermo, Catania, Messina, Augusta e Vibo Marina, saranno 13.500.
Alla luce di questa nuova ondata di migranti, tra cui ci sono tantissimi nigeriani, bengalesi, pakistani, magrebini, siriani, camerunensi, senegalesi, somali, il ministero dell’Interno è costretto ad affrontare una nuova emergenza.
Visto che i campi d’accoglienza delle regioni meridionali sono tutti strapieni, a cominciare dal Cara di Mineo, i dirigenti di settore del Viminale hanno già deciso d’inviare quasi tutti i nuovi profughi nelle regioni del Nord.
In Veneto ne arriveranno 500. In base al criterio demografico di ogni provincia, la maggioranza dei migranti sarà assegnata a Padova (935 mila abitanti, la più popolosa del Veneto), Verona, Venezia, Vicenza e Treviso. Ne dovranno accogliere molti di meno solo le province di Rovigo e di Belluno.
Ogni grande provincia ne dovrà ospitare circa ottanta. Il Polesine ed il Bellunese ne dovranno accogliere “solo” una quarantina a testa.
I sette prefetti, coordinati da quello di Venezia, Carlo Boffi, puntano moltissimo sull’accoglienza diffusa, specialmente a Padova e nelle altri grandi città venete. Ma, con questa nuova ondata di massa di migranti, partiti ancora una volta dalle coste libiche e gestiti da trafficanti d’esseri umani senza scrupoli, rischia di saltare anche il delicatissimo equilibrio nel rapporto tra abitanti sul territorio e profughi che si è creato in questi ultimi mesi.
Difficilmente, poi, potrà essere portato a termine il progetto, che sta a cuore in particolare al ministro Marco Minniti, di ridimensionare gli hub di San Siro di Bagnoli di Sopra e di Cona.
Felice Paduano
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