Non sono valide le autocertificazioni per i paesi stranieri

La legge 183/2011 introduce una norma su questo tema in base alla quale, le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati, mentre nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione valgono solo le autocertificazioni

BELLUNO

Problemi con le autocertificazioni, in vigore dal primo gennaio 2012. La legge 183/2011, infatti, introduce una norma su questo tema in base alla quale, le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati, mentre nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione valgono solo le autocertificazioni.

I lavoratori che stanno per chiedere pensioni all’ estero o per chi deve inoltrare a Paesi della Ue certificazioni particolari non potranno presentare autocertificazioni, in quanto non valide per gli altri Stati. «Gli uffici della Pa dovranno quindi, fornire senza remora o discussione i certificati richiesti dai cittadini», dicono dallo Spi Cgil. «Come patronato Spi Cgil assistiamo a differenti atteggiamenti da parte dei pubblici uffici. E in alcuni casi per i certificati per l’ estero viene richiesta perfino la marca da bollo di 15 euro. Considerando, ad esempio, che per una pensione estera servono come minimo 5 certificati, capiamo benissimo quale potrebbe essere l’ onere per il cittadino. Chiediamo quindi alle amministrazioni pubbliche di operare con un minimo di buon senso, senza aspettare un decreto esplicativo alla nuova legge che magari arriverà fra due o tre anni».

Argomenti:certificati

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi