«Non stravolgere le sue finalità è nato per colmare il divario»

Ghedina (Cortina) è d’accordo sui progetti per aree omogenee Giocondo Dalle Feste chiede  che i contributi possano essere spesi non solo in opere

BELLUNO. L’imperativo è unico, e condiviso: il Fondo Comuni di confine non va stravolto. Nato per colmare il divario esistente fra i comuni bellunesi dirimpettai delle province di Trento e Bolzano e le stesse province autonome, garantisce risorse importanti da investire. E chi ne beneficia chiede a gran voce che il regolamento non venga stravolto.

Lo ha fatto il sindaco di Sovramonte Federico Dalla Torre, condividono il suo pensiero i colleghi della parte alta della provincia. «Non bisogna perdere il senso di questo Fondo», afferma il primo cittadino di Cortina, Gianpietro Ghedina. «Sono nati per arginare la differenza esistente fra i nostri territori e quelli delle vicine province autonome, ma in questi ultimi tempi si vorrebbe che venissero spalmati su tutto il territorio provinciale. Io penso che vada bene individuare interventi a maglia larga e su aree omogenee, ma non è corretto che queste risorse si spostino verso la pianura. Di questo passo, fra un po’ saranno investite a Jesolo».

È d’accordo il sindaco di Auronzo Tatiana Pais Becher: «Non bisogna stravolgere il fondo e le finalità per le quali è stato costituito. Penso non vada esteso a tutta la provincia di Belluno». Il dibattito, stimolato dal deputato Dario Bond e dal sindaco di Seren del Grappa Dario Scopel, verte proprio sull’allargamento del Fondo all’intero Bellunese, per finanziare progetti strategici che blocchino l’emorragia di abitanti.

«Non va stravolto quello che è stato deciso grazie al confronto con la Provincia e i sindaci del territorio», afferma Marco Staunovo Polacco, che amministra Comelico Superiore. «Ci si ricordi perché è nato il Fondo. Io chiedo che la linea seguita fino ad oggi sia mantenuta, i progetti strategici che coinvolgono tutta la provincia devono essere sostenuti con altre fonti di finanziamento. Non si può pensare che il Fondo Comuni di confine diventi l’unico strumento per risolvere tutte le problematiche della montagna».

Staunovo Polacco garantisce tutta la collaborazione possibile a Paolo Saviane: «Grazie al lavoro che è stato fatto in questi anni si capirà come gestire nella maniera migliore il Fondo».

Contrario all’estensione del Fondo ai Comuni di terza fascia è anche Giocondo Dalle Feste, sindaco di Gosaldo, che però una modifica al regolamento la chiede: la possibilità di spendere le risorse non solo per investimenti. «Va benissimo poter costruire una nuova palestra, ma come la mando avanti se non ho i soldi per assumere il bidello che se ne occupi?», riflette. Da Staunovo Polacco, infine, arriva il suggerimento di portare al Comitato paritetico progetti che abbiano già ottenuto alcune autorizzazioni, in modo da non perdere tempo per opere che rischiano di non potersi realizzare. —

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