Non trova personale: la pasticceria Beria deve chiudere l’attività

Andato via in luglio un dipendente per motivi personali, il titolare non ha trovato un sostituto e ha deciso di lasciare

PIEVE DI CADORE. Sembra incredibile che succeda in un Cadore che continua a piangere per mancanza di lavoro: la pasticceria Beria chiude per mancanza di personale. Il locale di Pieve della nota pasticceria di Vallesella chiude dunque l’attività e cerca un gestore per il bar e gli altri servizi collegati.

È una perdita grave per il centro storico di Pieve, perché il bar pasticceria era diventato un comodo e ormai insostituibile punto di riferimento per moltissima gente.

«Non si tratta di una chiusura per motivi economici», spiega subito il titolare dell’azienda, Patrick Beria, «ma perché non siamo stati capaci di trovare il personale necessario per proseguire l’attività. Abbiamo quindi deciso di mettere sul mercato punto vendita e bar di Pieve, sperando di trovare una famiglia o un gruppo di persone amanti di questo lavoro che subentrino alla nostra azienda».

Cosa è successo?

«Mi sembra davvero impossibile che, in una situazione occupazionale difficile come quella che il Cadore sta vivendo, non ci siano delle persone in grado di lavorare a tempo pieno in un’attività come il bar pasticceria. Tutto è iniziato in luglio quando, per motivi personali, è andata via una persona che lavorava nel negozio di Pieve; a causa di ciò, il negozio è rimasto chiuso una giornata. Sono state contattate alcune persone, ma tutte erano disponibili solo part-time, non per l’intera giornata. Così, dopo alcuni mesi di ricerche inutili, abbiamo deciso di chiudere il punto vendita di Pieve e puntare solo su Vallesella».

Non è, dunque, per motivi economici?

«Assolutamente no. Anche se negli ultimi tempi il lavoro non è stato più come nei due anni iniziali, gli affari non vanno male; il punto vendita è in una posizione strategica grazie al grande passaggio di persone che da sempre c’è lungo la strada che da piazza Tiziano porta al municipio. Ho già inviato alla proprietà del locale la lettera di disdetta, ma se una persona è interessata a subentrare alla mia attività questa disdetta può essere ritirata. Mi auguro che, se questa persona o famiglia esiste, si faccia avanti presto perché il locale è rimasto com’era: con l’arredamento e le attrezzature perfettamente funzionanti. Perciò, considerato che le licenze sono ancora attive, al nuovo gestore sarebbe possibile riaprire nel giro di pochi giorni. Diverso sarebbe se le licenze scadessero, perché allora dovrebbero essere richieste ex novo e, per riprendere l’attività, ci vorrebbero almeno alcuni mesi». —
 

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