Non udenti, si può chiedere aiuto
BELLUNO. Si chiama “Sicuri e mai soli” il progetto del ministero dell’Interno a favore delle persone con problemi uditivi, che permette loro di chiedere aiuto, in caso di necessità, alla questura. Il piano è stato presentato nella sua nuova veste dal responsabile dell’Ufficio prevenzione e sicurezza pubblica, il commissario Mirko Denza.
Il progetto. Il progetto, in verità, era già partito in provincia di Belluno nel 2010, ma da ieri è stato attivato un nuovo sistema telematico (e quindi un nuovo numero di telefono) che permetterà alle persone con questo handicap di chiedere aiuto alle forze di polizia inviando un sms. Questo sarà recepito da un computer appositamente programmato il quale segnala l’arrivo di questo allert tramite l’emissione di un suono. Gli agenti della centrale operativa, appositamente formati, inviano tramite pc, un messaggio al mittente chiedendo maggiori informazioni sul problema. Nel frattempo un altro allerta la pattuglia che si dirige al posto indicato. I poliziotti verificano la situazione e, se necessario, chiamano in supporto anche i vigili del fuoco e il 118. Il sistema permette di vedere subito a chi corrisponde il numero di cellulare da cui è partito l’sms e di richiamare a video anche i suoi dati sensibili a cominciare dall’indirizzo e dal parente o vicino di casa che, su indicazione del cittadino stesso, sia stato indicato come referente.
Gli utenti. Ad oggi gli iscritti a questo sistema di allarme sono 29 in tutta la provincia, anche se in realtà, nel territorio bellunese le persone con problemi uditivi sono molte di più. Un paio in due anni i messaggi di aiuto che sono arrivati alla centrale operativa.
L’ente nazionale sordi. Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Ente nazionale sordi (Ens) con sede a Belluno, che conta ad oggi un’ottantina di soci come ha spiegato il commissario, Diego Cassol.
Come iscriversi. Per poter aderire al sistema e poter così contare su un intervento immediato in caso di necessità, basta rivolgersi direttamente all’Ente sordi al numero 0437 942158 o inviare una mail a: belluno@ens.it. Oppure si potranno chiedere informazioni direttamente all’ufficio relazioni col pubblico della questura.
I problemi dell’Ens bellunese. L’Ens conta sì 80 soci, ma da qualche anno è commissariato perché non si è riusciti a trovare un presidente. Ad oggi a farne le veci è Diego Cassol: i problemi sono tanti a cominciare da quelli economici. «L’Ens che ha sede in via Cipro 13 non ha nemmeno più i soldi per pagare un segretario udente che risponda alle chiamate e inoltre sta pagando un affitto troppo alto per le disponibilità finanziarie. Sappiamo che ci sono molte più persone con problemi uditivi in provincia che non aderiscono ad alcuna associazione, mentre noi abbiamo bisogno di gente giovane per mandare avanti il nostro Ente. Le difficoltà sono nate quando l’assessore regionale Sernagiotto ha tagliato gran parte dei trasferimenti e per il 2013 sarà peggio. Ci siamo rivolti anche al Comune di Belluno che ci ha promesso una nuova sede con affitto meno oneroso. Speriamo che la promessa sia mantenuta», ha detto Cassol.
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