Non vaccinò i cani, multa da 1.549 €

Palazzo Rosso citato in Corte d’Appello da una bellunese per una sanzione

BELLUNO. Il comune di Belluno citato in Corte d’appello a Venezia per una sanzione amministrativa di 1.549 euro, comminata a una signora che non aveva provveduto a vaccinare contro la rabbia i suoi due cani.

Sono anche questi i casi che deve affrontare l’avvocato comunale Paolo Vignola, alle prese con una montagna di cause.

La storia risale all’ottobre del 2011, quando i veterinari dell’Usl 1 di Belluno contestano a una cittadina del capoluogo il fatto di non aver provveduto alla vaccinazione antirabbica dei suoi due cani: un pastore tedesco e un meticcio. All’epoca era ancora in vigore l’obbligatorietà della vaccinazione, dopo l’epidemia nel Bellunese iniziata nel novembre 2009.

La donna, ritenendo ingiusta la sanzione, ha citato in giudizio il Comune davanti al tribunale di Belluno, chiedendo l’annullamento della multa: i cani non sarebbero stati suoi e si troverebbe economicamente in condizioni non favorevoli.

Ma la richiesta è stata respinta dal giudice unico. E così la signora, che non intende mollare, ha citato in appello, tramite il suo avvocato, palazzo Rosso. L’udienza si terrà a maggio.

«È la prima citazione che ci è arrivata da quando è iniziata la profilassi contro la rabbia», precisa l’avvocato Vignola, che sta già preparando la memoria difensiva per l’amministrazione comunale.

Ma i casi curiosi non finiscono qui. Il Comune ha dovuto costituirsi anche nella causa intentata da una turista di Gragnano, in provincia di Napoli che si è beccata una sanzione da 3.200 euro dai vigili urbani per una infrazione al codice della strada commessa nel lontano 2006. La donna, che non ha mai pagato la multa, tramite i suoi legali ha ora eccepito l'intervenuta prescrizione della notifica del credito. «Noi, come Comune abbiamo fatto le cose nei termini previsti dalla legge», commenta Vignola, che ha già trasmesso all’avvocato napoletano individuato per rappresentarlo tutta la documentazione per l’udienza davanti al giudice di pace. (p.d.a.)

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