«Non votate chi distrusse la Provincia»
BELLUNO. «Le nostre liste hanno come simbolo il fare. E la mia consapevolezza è che nella Lega saremmo rimasti all’opposizione». Leonardo Colle, candidato nella lista Tosi per il Veneto, si toglie qualche sassolino dalla scarpa in occasione della presentazione ufficiale dei candidati a sostegno del sindaco di Verona. «La premessa non è quella di vincere» continua Colle, «ma di correre per un progetto importante ed ambizioso che guarda anche alle prossime elezioni comunali a Feltre e Belluno. Rispetto al passato è stato molto più semplice incassare il sì dei candidati». Ieri c’erano (quasi) tutti. Oltre a Colle hanno preso parte all’evento il consigliere regionale Matteo Toscani, l’ex assessore provinciale Daniela Templari e il sindaco di Soverzene Sabrina Graziani, una delle sorprese di questa campagna elettorale. Mancava all’appello Diego Vello, che ha presentato la sua candidatura alcuni giorni fa. Per la lista Il Veneto del fare con Flavio Tosi c’erano Maria Ribon, Davide Maria Pante e Rosita Romor. Assente giustificato (per motivi di lavoro) il capolista Maurizio Zatta. Hanno presentato le loro idee anche Vincenzo Formica e Sheila Rech della lista Unione Nord Est.
Colle non ha lesinato attacchi ai suoi ex compagni di squadra. «L’invito è di non andare a votare per chi ha distrutto la Provincia di Belluno con i suoi personalismi» spiega, «che sia Bottacin, Roccon o Forza Italia, la responsabilità di quello che è successo rimane in quella lista». Non è da meno Raffaela Bellot, senatrice schierata con Flavio Tosi. «La Delrio è una legge truffa» spiega, «solo deleghe, niente risorse. Tosi concretizza la coerenza con un progetto politico per il futuro. Corriamo per vincere». La proposta del sindaco di Verona è di creare, sfruttando l’articolo 132 della Costituzione, una Regione del Nord Est che comprenda anche Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige. Una scelta elogiata da Daniela Templari: «Non possiamo andare contro lo Stato, serve una strada istituzionale» commenta. Il progetto di Tosi ha conquistato anche la “pasionaria” del Bard Maria Ribon. «Mi sento a casa» aggiunge, «tra autonomisti convinti».
«Avevo intenzione di non ricandidarmi» spiega Matteo Tosani, che ha osservato da vicino l’evolversi della legge elettorale regionale che ha portato a triplicare il numero dei candidati rispetto alla scorsa tornata elettorale, «ma il progetto di Tosi mi ha rivitalizzato». La Graziani, che ha sempre rifiutato appartenenze politiche, si dice «molto orgogliosa» di fare parte della lista.
Davide Maria Pante, di Lamon, non vuole essere chiamato politico. «Sono un amministratore» spiega, «noi amministratori, e non i politici, vediamo i problemi da vicino e ci confrontiamo con i cittadini». Rosita Romor, presidente dell’Anfisc Onlus, punta a continuare i progetti intrapresi con Tosi durante il suo assessorato alla Sanità. Viene dal mondo sanitario anche Vincenzo Formica, che accusa Zaia di voler far diventare Belluno «una succursale di Treviso» mentre Sheila Rech, in lista con Unione Nord Est, è impegnata sul tema della scuola.
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