Nove gli istituti comprensivi assegnati in reggenza dall’Ust

BELLUNO. Sono nove, e sono tante, le scuole che avranno un dirigente scolastico in reggenza. Si tratta di sei istituzioni cosiddette normodimensionate (cioè con più di 400 studenti) e di tre...
La sede del Centro Servizi Amministrativi, l'ex Provveditorato di Belluno
La sede del Centro Servizi Amministrativi, l'ex Provveditorato di Belluno

BELLUNO. Sono nove, e sono tante, le scuole che avranno un dirigente scolastico in reggenza. Si tratta di sei istituzioni cosiddette normodimensionate (cioè con più di 400 studenti) e di tre sottodimensionate (cioè con meno di 400 ragazzi).

Scuole normodimensionate. All’Istituto comprensivo di Auronzo, andrà in reggenza la dirigente Orietta Isotton che l’anno scorso era titolare di questo istituto e che ha ottenuto il trasferimento a Ponte nelle Alpi. All’Ic di Cencenighe arriverà in reggenza Bernardino Chiocchetti titolare dell’istituto comprensivo di Agordo, mentre a Quero arriverà Giuseppe Sommacal, la stessa reggenza che aveva l’anno scorso insieme con la titolarità dell’Ic di Mel. Impegnativo il compito anche per il dirigente Giulio Bertoldi, che insieme all’Ic di Santa Giustina che gli è stato assegnato quale titolare, andrà a gestire anche l’ampio e numeroso istituto comprensivo di Sedico-Sospirolo. Infine, la preside Mara De Lotto continuerà anche quest’anno a reggere Istituto omnicomprensivo Val Boite-Cortina insieme con l’istituto Fermi di Pieve di Cadore assegnatole come titolare. A Viviana Fusaro spetterà reggere poi il polo di Feltre.

Scuole sottodimensionate. Alle scuole sottodimensionate di Domegge, Lamon e Forno di Zoldo arriveranno in reggenza rispettivamente i dirigenti Morena De Bernardo (titolare dell’Ic di Santo Stefano), Gian Pietro Da Rugna (che guida il liceo di Feltre) e Massimo Pisello. Quest’ultimo, ormai da anni, presiede il comprensivo di Longarone con quello di Forno di Zoldo.

«La situazione si fa di anno in anno sempre più pesante per quanto riguarda i presidi», commenta Milena De Carlo, segretaria dello Snals provinciale. «Questo significa che questi presidi saranno costretti a dividersi tra istituti lontani tra loro e questo potrebbe creare non pochi problemi per le scuole stesse». (p.d.a.)

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