Novecento chilometri sui Pirenei: l'impresa di tre atleti bellunesi
LAMON. Ce l'hanno fatta: i lamonesi Efrem Bee e Vittorio Facchin hanno tagliato il traguardo della TransPyrenea all'1.58 di ieri mattina, dopo aver percorso 866 chilometri sui Pirenei francesi in 397 ore (17 giorni). Dopo quasi dodici ore, alle 12.29 è arrivato il feltrino Maurizio Cappelletto che ha terribilmente sofferto per le vesciche ai piedi fin dal secondo giorno della gara. È rimasto attardato alla penultima tappa ma alla fine è riuscito a riprendere un po' di forze per affrontare gli ultimi 40 chilometri.
Dal Mediterraneo all'Atlantico. Il traguardo era fissato sulla costa atlantica dopo la partenza da quella mediterranea il 19 luglio. La gara, con 65mila metri di dislivello positivo, è stata un susseguirsi di salite ripidissime e di discese altrettanto ripide, passando dal caldo torrido della costa al freddo intenso dei 2800 metri dei Pirenei.
Le difficoltà di una gara estrema. Sia Efrem che Vittorio hanno sofferto per dolori alle gambe e negli ultimi giorni anche per qualche vescica. Hanno camminato sempre in totale autonomia, come prevede la gara, portando con sè sempre 6000 calorie, in modo da potersi alimentare senza aver bisogno di supporto esterno, ridotto davvero al minimo.
Solo in 78 all'arrivo. Dopo adeguati festeggiamenti, durati fino alle prime ore dell'alba, il meritato riposo che è continuato fino a quando non è apparso Cappelletto, accolto dagli applausi. Dei 226 partiti, solo in 78 hanno concluso la prova. Oggi il rientro a Feltre e a Lamon degli stanchi eroi dei Pirenei.
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